Teatro Comunale di Galatone
TEATRI DELL'AGIRE
ANNO QUINTO – STAGIONE 2022.23 – II PARTE
22 aprile ore 21
Compagnia Salvatore Della Villa
IL VELENO DEL TEATRO
di Rodolf Sirera
con Salvatore Della Villa e Alfredo Traversa
traduzione Daniela Aronica
musiche Gianluigi Antonaci
costumi Simona De Castro e Vize Ruffo
creazioni di scena Daniele Dell’Angelo Custode
regia Tommaso Massimo Rotella
Proseguono a Galatone, le attività del Teatro Comunale con la stagione di teatro e musica ‘Teatri dell’Agire’ anno 2022.23. Sabato 22 aprile (sipario ore 21), la Compagnia Salvatore Della Villa sarà in scena con “Il Veleno del Teatro” di Rodolf Sirera, protagonisti Salvatore Della Villa e Alfredo Traversa, per la regia di Tommaso Massimo Rotella. Gabriel De Beumont, attore di dichiarata fama riceve un invito a palazzo da un misterioso mecenate e amante dell’arte, un marchese. Tra i due prende vita un dialogo brillante e sempre più tagliente sulle teorie opposte di recitazione: guidata dal cervello e dalla professionalità come richiedeva Diderot nel suo “Paradosso sull’attore”, o viscerale e guidata dall’istinto e dall’estro improvvisatorio, come sostiene il marchese (forse De Sade?).
La stagione, curata dal direttore artistico Salvatore Della Villa in sinergia con il Comune di Galatone, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, proseguirà fino al 27 maggio.
Il sipario si apre all’interno di un palazzo settecentesco, in una stanza illuminata da una luce caravaggesca. È già tutto attesa e mistero, quando il giovane attore Gabriel de Beaumont fa ingresso nel palazzo, ospite di un marchese che lo ha invitato affinché si esibisca per lui in esclusiva. A riceverlo sarà un servo, che farà a lungo gli onori di casa mostrando di intendersene di teatro. Che la committenza di palazzo vesta i panni di un servitore o di un marchese poco importa; ciò che è evidente è che quando Gabriel parla di teatro con il servo lo fa con arroganza e distacco, quando invece ne parla con il marchese lo fa con riverenza.
Il Veleno del Teatro è stato scritto nel 1978, a tre anni dalla morte del dittatore Francisco Franco, dal drammaturgo Rodolf Sirera (1948), uno dei più importanti autori del teatro catalano. Il testo è stato tradotto e rappresentato in tutta Europa, diventando un classico della produzione iberica contemporanea. Ciò che ha assicurato all’opera il successo internazionale sono la suspense e il gioco intellettuale, ben serrato dentro un dialogo tra un attore e un marchese. L’azione è infatti unicamente dialogo.
Un marchese chiama a palazzo un attore perché vuole che interpreti un’opera teatrale, da lui scritta, sulla vita di Socrate. Ma è necessario che l’attore pervenga a un’interpretazione coinvolgente e intensa, che non faccia solo vedere ma che faccia ‘sentire’ il dramma di Socrate condannato a morte. Il marchese intende depurare il teatro dall’esperienza artistica di tradizione e restituirlo alla verità.
Sirera allestisce teatralmente una querelle settecentesca. E in ciò è straordinario: nella costruzione scenica di una delle tante controversie dell’epoca che dibattevano fra teoria ed estetica teatrale, e lo facevano nei salotti, terreno di coltura delle dispute. Che cosa è vero e che cosa è finto sulla scena? Cosa il teatro rappresenta della vita e cosa no? Il dilemma è tutto qui e si articola nel dialogo tagliente tra i due personaggi. Ma da un certo momento in poi il gioco è sempre più cinico e la condanna di Socrate risulta, di fatto, soltanto un pretesto.
Il testo di Sirera, già direttore del Teatro Principal di Valencia e drammaturgo spagnolo, fu scritto nel 1978, a soli tre anni dalla morte del dittatore Francisco Franco, ed ambientato nella Francia 1784, a pochi anni dall’avvento della Rivoluzione di Luglio; un parallelismo che lo stesso autore tiene a sottolineare, perchè la rappresentazione del conflitto delle idee è sempre lo strumento più utile per elaborare il presente e il futuro, a partire dalla scrittura di un’opera e dall'efficacia della messa in scena, resa dagli interpreti dell’azione drammatica. Il testo, rappresentato in tutta Europa, ha avuto già grande riscontro a livello internazionale, come ben testimoniano le traduzioni in una decina di lingue, che ne fanno un piccolo classico della produzione iberica contemporanea.
PORTA 20.30 - SIPARIO 21.00
Costo Biglietto
Posto unico €10 intero - €8 ridotto per under 30 e over 65
Info e Prenotazioni:
Prenotazione telefonica obbligatoria al 327.9860420, anche con WhatsApp.
I biglietti, una volta prenotati, potranno essere acquistati presso il botteghino del teatro, prima di ogni spettacolo.
TEATRO COMUNALE DI GALATONE - Via A. Diaz 48 Galatone
Web:
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