Mercoledì 19 giugno alle
ore 19.00 l’
associazione culturale Spine ospita la prima presentazione dello scrittore e sociologo
Leonardo Palmisano sul suo nuovo libro
"ITALIAPARTHEID - Stranieri nella penisola del razzismo", pubblicato da
Fandango Libri. Sul palco con lui, intervengono anche
Azmi Jarjawi (Cgil Puglia),
Shady Alizadeh (avvocata),
Uljana Gazidede (avvocata). Modera l'incontro la giornalista
Annamaria Minunno.
- IL LIBRO –
C’è un grido che si leva dalle bocche degli stranieri in Italia: Fuggire! Il paese che bonariamente li ha accolti, solo per recintarli oltre un muro di emarginazione e sfruttamento, non se ne occupa a sinistra e li usa come spauracchio acchiappavoti a destra. Nel frattempo, però, i migranti hanno iniziato a scrollarsi di dosso la gratitudine verso chi li ha salvati da Mediterraneo (e non solo) ma li ha incastrati, subito dopo, in un ghetto di emarginazione a Lampedusa, a Mineo, a Borgo Mezzanone. Dentro le loro vite, dentro i loro desideri, si va affermando una rivoluzione demografica: l’abbandono dell’Italia, il ritorno a casa, l’urgenza di vivere liberi in un posto più libero nel diritto ad autodeterminarsi. Sotto questa pressione, il muro comincia a creparsi e da questa crepa, giorno dopo giorno, fuggono o sperano di fuggire in migliaia. Per paradosso, la legge italiana sull’immigrazione che porta il nome di due irriducibili nemici dei flussi migratori, la Bossi-Fini, costringe questi detenuti privi di un titolo di soggiorno a restare in Italia, ad attendere di avere abbastanza denaro per potersi pagare un altro viaggio, lontano da noi. Con questi migranti ha parlato Leonardo Palmisano e in ItaliApartheid lascia loro il racconto delle storie che li hanno condotti qui e che non permettono loro di ripartire, dimostrando una volta per tutte quanto l’apertura delle frontiere sia l’unica soluzione sia in entrata che in uscita.
“In Italia c’è un problema di diritti non riconosciuti a una parte della popolazione, che così è resa fragile. È semplice verificarlo. Più difficile è immaginare cosa fare, come uscire da questa spirale di esclusione e vulnerabilità. Palmisano, con il suo appassionato racconto del paese che non vorremmo, può aiutarci a intravedere il paese che vogliamo e per il quale è doveroso impegnarsi.”
[Riccardo Noury, Amnesty International Italia]
- L'AUTORE –
Leonardo Palmisano (Bari 1974) è docente di Sociologia della devianza all’Università di Foggia, editorialista del Corriere del Mezzogiorno, presidente di Radici Future Produzioni., direttore artistico di Legalltria e cofondatore di Piazze Connection. Colomba d’oro per la Pace 2019, ha la delega alle migrazioni e all’antimafia sociale per il Pd Puglia. Per Fandango Libri ha pubblicato con Yvan Sagnet Ghetto Italia. I braccianti stranieri tra caporalato e sfruttamento (2015, premio Livatino contro le Mafie), Mafia Caporale (2017), Ascia nera. La brutale intelligenza della mafia nigeriana (2019), La città spezzata (2021) e con Dimitri Deliolanes Mediterranea (2022, premio Oscar del Libro di Trani 2023). Con Fandango Libri è la serie di gialli sul bandito Mazzacani: Tutto torna. Il primo caso del bandito Mazzacani (2018), Nessuno uccide la morte. Mazzacani sulle tracce di Colucci (2019), Chi troppo vuole. Mazzacani trova la sua vendetta (2020), Il tradimento è delitto. Un complicato affare per il bandito Mazzacani (2023).
Web:
www.officinadegliesordi.it