Un tuffo nelle canzoni più belle dello storico duo che ha cambiato la storia della musica italiana -
Lucio Battisti e Mogol -, interpretate da una band di 10 elementi per uno spettacolo curato nei minimi particolari. È «
Canto Libero» lo show musicale che andrà in scena a Taranto,
organizzato da Aurora Eventi,
lunedì 6 gennaio al Teatro Orfeo, alle 21. Biglietti in vendita su ticketone.it e in tutti i punti vendita del circuito Ticket One. Infotel: 328.351.94.02.
Non si tratta di un semplice concerto, ma di un grande spettacolo che omaggia il periodo d’oro della storica accoppiata Mogol-Battisti. Sul palco un ensemble di musicisti affiatati e già rodati nel corso di lunghe carriere, che portano avanti questo nuovo progetto con grande determinazione: la band propone uno show che omaggia sì Battisti e Mogol, ma che va ben oltre la semplice esecuzione di cover dei brani dei classici del repertorio dei due: «Canto Libero», infatti, rilegge gli originali mantenendo una certa aderenza ma cercando di non risultare mera copia, ponendo la propria personalità e sensibilità musicale. E facendo emergere anche tutta l’anima blues e rock che Lucio Battisti aveva molto forte dentro di sé.
«
Canto Libero» nasce da un’idea di
Fabio “Red” Rosso (vocalist), con il pianoforte e la direzione di
Giovanni Vianelli. Il resto della band è formato dalle chitarre di Emanuele “Graffo” Grafitti e Luigi Di Campo, Alessandro Sala al basso e alla programmazione computer, la batteria di Jimmy Bolco, le percussioni e la batteria di Marco Vattovani, Luca Piccolo alle tastiere, le splendide voci di Joy Jenkins e Michela Grilli, i video di Francesco Termini e l'eccezionale ingegnere del suono Ricky Carioti (fonico anche di Elisa). Tutti insieme rileggono brani immortali come «La canzone del sole», «Una donna per amico», «Ancora tu», «E penso a te» e gli altri grandi successi di Battisti che hanno fatto e fanno tuttora sognare intere generazioni.
«Dopo aver studiato molto la sua musica - spiega Fabio “Red” Rosso -, Battisti mi ha sorpreso ancor di più. Secondo me è stato il più grande artista che abbia mai attraversato il panorama musicale italiano, per quantità e qualità di brani. E poi amo anche la sua voce. Quando sono sul palco, ho grande rispetto per quel che faccio, intendo nei suoi confronti, e spero sempre di farlo al meglio. Di certo ci metto tutto me stesso. E spero di trasmetterlo al pubblico. Non si trattava di fare delle belle cover di pezzi che amavamo. È uno spettacolo studiato nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso, con arrangiamenti curatissimi, dinamiche e scenografie, videoproiezioni. Insomma, ci abbiamo messo il cuore».
«Da parte mia - afferma Giovanni Vianelli - non c’è nessuna intenzione di rendere “attuale” il sound delle canzoni di Lucio Battisti. Noi cerchiamo solo il sound giusto nei limiti delle nostre possibilità, e non lo facciamo in modo attuale, ma in modo volutamente classico: non usiamo click se non come riferimento iniziale, nessuna sequenza, ci sincronizziamo spontaneamente con i filmati, suoniamo con la strumentazione del buon vecchio rock, saliamo in dieci sul palco fregandocene delle attuali esigenze del mercato. Nella nostra band ogni musicista ha il suo stile ed è amato per il suo stile. Io mi preoccupo di incanalarlo nella canzone».
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