Sabato 9 novembre 2024, alle ore 18,30, presso lo
Spazio MICROBA sarà inaugurata
Ohrate, mostra di
Alessandro Passaro, a cura di
Riccardo Pavone e Marialuisa Sorrentino, con un testo critico di
Graziella Melania Geraci.
L'incipit rivelatore della mostra si palesa durante una cena tra amici e addetti ai lavori,in cui viene chiesto a Passaro: “Saresti disposto a rateizzare il tuo lavoro?” -P: “Assolutamente no, non è un frigorifero; ma se dipingiamo elettrodomestici sì, in fondo è la povertà del mondo che si evidenzia molto più del bisogno dell'artista di vendere”.
L’esposizione delle opere di Alessandro Passaro, realizzata in collaborazione con l’Associazione culturale Achrome e inserita in un programma di mostre personali organizzate da Riccardo Pavone, Marialuisa Sorrentino e Nicola Zito, resterà aperta e visitabile
fino al 23 novembre 2024, dal martedì al sabato, dalle ore 17 alle ore 20.
MICROBA si pone lontano dal canonico concetto di galleria d’arte e, anche in questo nuovo ciclo di eventi, rinnova la propria aspirazione di spazio laboratoriale e sperimentale. Attraverso le opere e le esperienze di artisti giovani ma già di respiro nazionale e internazionale, il centro barese persegue la propria missione nel territorio e intende introdurre stimoli di riflessione nel contesto culturale circostante.
L’Associazione culturale
Achrome è un collettivo che opera nel campo dell'Arte Contemporanea, muovendosi tra molteplici ambiti, dalla didattica alla ricerca, dall'organizzazione di eventi espositivi alla formazione professionale. Intessendo rapporti con il territorio, Achrome si propone di favorire un rinnovato e più proficuo dialogo tra la città – e i suoi abitanti – e le dinamiche dell'Arte Contemporanea.
Alessandro Passaro nasce il 20 dicembre 1974 a Mesagne (BR), dove vive e lavora. Dalla sua terra prende il temperamento sanguigno e la franchezza emotiva, elementi che caratterizzano il suo lavoro. Si avvicina agli studi solo a 26 anni e consegue il diploma di laurea all’Accademia di Belle Arti di Lecce nel 2005. Si mette poi in evidenza con un genere pittorico che va dal figurale all’informale, sempre con atteggiamento sperimentale verso le potenzialità del mezzo. L’idea di un limite che si trasforma in ricchezza linguistica è ciò che lo affascina maggiormente. Più di recente, le sue mostre sono state caratterizzate dalla messa in discussione di tematiche di ricerca come il mercato, il ruolo di un establishment artistico e la sua stessa autorialità. Hanno scritto di lui: Ivan Quaroni, Carmelo Cipriani, Marinilde Giannandrea, Toti Carpentieri, Pietro Marino, Maria Grazia Taddeo, Marilena Di Tursi, Lorenzo Madaro, Marco Petroni, Augusto Ficele, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva, Fabio De Chirico, Massimo Mattioli, Nicola Zito, Francesco Paolo Del Re.
Web:
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