Martedì 27 novembre 2024 a Lecce si chiudono i lavori del 9° Forum of Mediterranean Women Journalists con la terza giornata che prevede due panel pomeridiani presso il Refettorio dell’ex convento Agostiniani in Viale Michele De Pietro 10 a LECCE.
Panel 7 - Maternità, salute mentale e leadership nel giornalismo
ore 15:00 / 17:00
Stress, ansia, senso di inadeguatezza. E ancora sindrome da burnout, attacchi di rabbia immotivati, depressione, disturbi alimentari, attacchi di panico, disturbi da stress post traumatico: sono solo alcuni dei problemi rilevati dalle indagini più recenti. Ma se le difficoltà relative alla salute mentale riguardano tutti i giornalisti, per le donne giornaliste i problemi relativi alla gestione della maternità e alla pressione lavorativa si possono tradurre in un ulteriore ostacolo per il loro pieno empowerment e il riconoscimento della leadership sul lavoro. Come ottemperare agli obblighi imposti dalla deontologia professionale, relativi al corretto utilizzo del linguaggio di genere privo di stereotipi sessisti e discriminazioni, se già nelle redazioni le giornaliste devono combattere per contrastare una cultura patriarcale che compromette non solo il sereno avanzamento della loro carriera ma anche la quotidianità delle relazioni tra colleghi?
INTERVENGONO:
Barbara Consarino, giornalista, Associazione Giulia giornaliste
Stefania Prandi, giornalista freelance
Alice Facchini, giornalista freelance
Vittoria Torsello, co-fondatrice collettivo Marea media
Modera: Marilù Mastrogiovanni
In collaborazione con: progetto “Io vivo qui” dell’Associazione Fermenti Lattici
Panel 8 - La riproduzione sociale (non) è (più) roba da femmine
ORE 17:30 / 19:30
Secondo il rapporto “Care Work and Care Jobs for the Future of Decent Work” dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), il valore del lavoro di cura e domestico non retribuito è pari a 11mila miliardi di dollari, ossia il 9% del prodotto interno lordo (PIL) globale. I dati, relativi a 64 Paesi nel mondo, tra cui l’Italia, dimostrano che ogni giorno 16,4 miliardi di ore sono dedicate al lavoro di cura non retribuito, di cui il 76,2% è svolto da donne. Dunque, il lavoro di cura quotidiano non retribuito delle donne di tutto il mondo riguarda 1,5 miliardi di donne, che lavorano otto ore al giorno senza essere retribuite. L’Italia è tra i paesi con il più alto numero di ore non retribuite e la minore spesa pubblica per determinate politiche di assistenza in percentuale del PIL e rapporto occupazione/popolazione di donne con responsabilità di cura. La cura, è alla base della “riproduzione sociale”, ossia tutte quelle attività vitali per la tenuta stessa della società. Un vero e proprio tessuto connettivo costruito sul lavoro di cura (in nero) delle donne. Un fenomeno che riguarda anche le donne giornaliste, in bilico tra vita familiare e lavorativa: come recita l’articolo 5 bis del Testo unico dei doveri del/della giornalista, la narrazione deve essere priva di stereotipi sessisti e discriminazioni: ma come riuscire ad applicare correttamente il Testo unico dei doveri del/della giornalista se a partire dalla quotidianità del lavoro redazionale il work life balance è sempre a scapito delle giornaliste?
INTERVENGONO:
Elena Gentile, pediatra, già europarlamentare
Anna Maria Moschetti, associazione culturale Pediatri, gruppo Pediatri per Un Mondo Possibile
Anna Frasca, esperta statistica CREIS
Raffaella Patimo, docente di Economia del lavoro, UniBa
Modera: Serenella Molendini, presidente Creis
In collaborazione con: Centro di ricerca europeo per l’innovazione sostenibile (Creis)
Web:
www.giornaliste.org/il-prog...