La giovane a seno nudo sventola il tricolore e impugna un fucile a baionetta, trainando la folla rivoluzionaria. Questa la scena centrale del dipinto piramidale di
Eugène Delacroix La Libertà che guida il popolo definito da
Argan il primo quadro politico nella storia della pittura moderna, datato 1830, sulla rivolta del popolo alle leggi liberticide di
Carlo X durante le
tre giornate gloriose in cui i parigini alzarono le barricate contro l’autorità regia.
Che centra ora con “Svelarsi”? L’interpretazione dei simboli indica nel colore rosso della bandiera il sangue mestruale della donna che chiama con lo stesso imperativo categorico delle pulsioni al necessario e inevitabile ri-cambio di generazione. La giovane introduce una nuova famiglia, cambia il sistema economico e politico.
Gli studenti Unisalento sono giunti al quinto appuntamento presso l'ex Convitto Palmieri di Lecce, sala 11, piazzetta Giosuè Carducci, sabato 22 marzo ore 18-20 con un impegno importante: parlare di ciò che esiste e vive, ma non si può dire, il corpo nella sua sostanza biologica, sessuale, riproduttiva.
Non ci si inganni, per la società civile è ancora un tabù parlare di certi argomenti: desiderio, sesso, mestruazioni, polluzione, orgasmo. Ma la stessa civilizzazione, come spiegato da
Freud ne
Il disagio della civiltà, è il prodotto di questa fisiologia del corpo che in connessione con l’ambiente fisico – pensiamo all’influsso della luna, l’astro figlia-donna che ruota intorno alla Terra madre, sulle maree, sulle stagioni dell’agricoltura, sul ciclo mestruale – attua uno straordinario processo di sublimazione delle pulsioni e passando al livello cognitivo produce e riproduce arte, diritto, letteratura ovvero i più alti prodotti della mente umana. La società imbriglia le pulsioni e le incanala, si rinuncia all’orda barbarica di incesto primordiale in favore della ragione, della giustizia, della bellezza.
Quanto c’è di sublime, di naturale o di osceno nel corpo? Cosa provano i giovani durante la tempesta affettiva e sessuale che trasforma
l’Io Corpo nel delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza? Lo dirà il dibattito sulla complessa relazione con il corpo, tra eccesso, invisibilità e pulsioni sessuali, esplorata dalla letteratura, mito e cinema. Da
Apuleio a
Kafka, il tema centrale è quello sensoriale, percettivo, carnale e simbolico. Verrà indagato il concetto di normalità in relazione all’oscenità e alla perversione, tra misticismo e educazione sessuale, quindi il sacro ed il profano nella normalità.
Alessio Mocavero approfondisce: “La relazione con il proprio corpo è spesso complessa e ambivalente: talvolta percepito come eccessivo, altre come inesistente o sbiadito. Questo tema, trattato a livello culturale, esplora la difficoltà di accettare e riconoscere la propria identità corporea. Durante la gioventù, il corpo diventa campo di indagine delle pulsioni sessuali, che si intrecciano con la carne in modo complesso e spesso percepito come inquietante”. Mocavero aggiunge anche il punto di vista maschile: “La scoperta sessuale arriva sia autonomamente in virtù di un piacere sconosciuto, ma “palpabile”, sia in dinamiche di gruppo omosessuale che permette la scoperta del proprio corpo e delle pratiche erotiche. Il confronto tra maschi non è quasi mai vissuto con paura, ma con curiosità e interesse, altre volte con imbarazzo e timidezza”.
Cosa accade dalla parte delle donne? Lo scopriremo!
Mocavero anticipa qualcosa: “Andremo alla scoperta di come viene affrontato il cambiamento in relazione al proprio corpo, ma anche come (NON) viene affrontato questo cambiamento da parte dei genitori. Tende ad essere mistificato ed ignorato nella maggior parte dei casi, rendendolo un tabù, come se non facesse parte del normale sviluppo dell'essere umano”.
I temi evidenziati da “Svelarsi” sono stati ripresi dai principali media di controinformazione con un importante feedback di presa di coscienza su come stanno veramente le cose. “Lo scorso appuntamento per la festa delle donne – evidenzia
Simone Alfarano – abbiamo trattato l'emancipazione femminile e la conquista dell'autonomia, chiedendoci chi è che attua dinamiche di potere su di esse. Puttana Eva è semplicemente l'esempio perfetto di un'imposizione "dall'alto", in quanto nel momento in cui soddisfa il proprio desidero viene punita con la sofferenza: deve partorire con dolore perché non rispetta le regole dettate dal dio-Madre”.
Si è parlato anche di patriarcato e matriarcato che oggi vengono contrapposti – interviene
Francesco Tocci – per istigare al conflitto di genere: “La lotta di classe tipica del capitalismo viene sostituita dalla lotta tra sessi. In realtà noi evidenziamo dinamiche di gelosia, invidia e possesso all’interno della famiglia dove la madre esercita un enorme potere affettivo sul corpo e il destino dei figli”.
Arianna Termo sottolinea come “In questa società senza padri in cui si programma l’elisione del ruolo maschile paterno, il padre svolge la funzione di differenziazione dall'origine favorendo la formazione dell'lo”.
Sappiamo anche per dirla con
Franco Fornari che il padre assume su di sé la “paranoia primaria” ovvero l’angoscia di morte del neonato e della madre puerpera, dando a ciascun membro familiare la possibilità di svolgere il suo ruolo senza ansia eccessiva.
Nina Marikla Adilardi precisa: “
Jacques Lacan ci insegna che la cosiddetta forclusione del nome del padre è all’origine delle psicosi. L’esclusione del padre è patologica nel matriarcato cristiano che viene superato dalla sua testimonianza: la presenza affettiva del padre per i figli è di importanza fondamentale in termini di compensazione, di sicurezza e di sostegno”.
Ne scrive lo psicoterapeuta
Sergio Martella nel suo saggio di psicoanalisi: “Se il narcisismo primario è la stoffa di cui è fatta la sostanza della vita, per ciò che riguarda la forma, la foggia dell’abito e la moda che precisano il soggetto, si tratta con buona evidenza di e-leganza, di distinzione. La stoffa è la madre. “Lo stile è l’uomo”, esordisce Lacan nell’introduzione al processo di individuazione del carattere attraverso il simbolico che si differenzia dalla carne
(Pinocchio eroe anticristiano. Il codice della nascita nei processi di liberazione, Capitolo Il difetto di origine – L’identità indifferenziata e la psicosi, p. 82, Edizioni Sapere, Padova, 2000).
Riflettendo su tutti questi codici affettivi arriviamo a domandarci se sappiamo veramente chi siamo e come siamo fatti. Uno specchio non basta e
Narciso deve alzarsi dalla riva del lago se non vuole caderci dentro e rimanere intrappolato, perdendo così la sua unica possibilità di esistere. “La vita era il sogno, ora siamo svegli”, dichiarò
Einstein. Anche il sogno può essere estasi se
Io-Corpo viene compreso e accettato.
Gli ultimi incontri si svolgeranno il 05/04 e il 19/04. Il corpo organizzatore è costituito da
Simone Alfarano, Nina Marikla Adilardi, Alessio Mocavero, Francesco Tocci, Arianna Termo. Per
info 340 311 9707.
Articolo e comunicazione giornalistica a cura di Michela Maffei, psicologa
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