Valerie Krause. Formulare il processo
Arte e fotografia
Dep Art Gallery, è lieta di annunciare l'evento che conclude questa stagione al trullo di Dep Art Out: Valerie Krause, “Formulare il processo” a cura di Roberto Lacarbonara e in collaborazione con Rolando Anselmi. L'evento si terrà il 30 agosto dalle 19:00 alle 21:00.
Nell’opera di Valerie Krause, ogni rigorosa soluzione formale, solida e geometrica è sempre provvisoria: è solo una delle possibili organizzazioni della forma e dello spazio.
In questo senso il titolo dell’installazione, ideata per Dep Art Out, assume un valore ambivalente: “Formulare il processo”, ovvero giungere a una formula – una struttura algebrica, calcolabile, perentoria – ma anche ammettere la provvisorietà, l’evoluzione del modello, il processo di trasformazione e rinnovamento.
Una configurazione che deriva dalla sensibile lettura dell’architettura circolare che ospita la mostra, la struttura conica del trullo e la sua matrice vernacolare, spontanea, nata con funzione di ricovero rurale temporaneo (a partire dalla memoria delle antiche edificazioni a capanna) e dal reperimento di materiale lapideo proveniente dai calcari stratificati e affioranti dei suoli circostanti.
“Non avevo mai visitato un trullo – afferma l’artista –. Mi sono chiesta: come può il mio lavoro essere appropriato alla forma di un trullo? Questo luogo è così diverso e speciale nella sua struttura, forma e materialità. Muri spessi, strutture libere tenute insieme dalla gravità, un disegno discontinuo dai giunti aperti, spazi vuoti tra materiali solidi giustapposti nel processo di stratificazione: sono tutti elementi di assoluto rilievo”.
Nella sala centrale dello spazio espositivo, Krause dispone a pavimento elementi in terracotta dal profilo circolare, provenienti dall’intersezione di forme concentriche disegnate dall’artista, in una sorta di proiezione, migrazione e stratificazione delle linee di perimetro che compongono l’architettura conica. Cerchi che, disponendosi nello spazio, collidono e generano frammenti, conci, schegge a partire dagli interstizi tra le forme. L’argilla impiegata per la produzione degli elementi scultorei – un ricorso alla materia prima della terra –, così come la produzione di singole sagome, ciascuna differente dalle altre, alludono a un processo di umanizzazione della formula, una costruzione empirica e, pertanto, irregolare e mutevole. L’installazione dell’opera, inoltre, rivela una sostanziale disimmetria rispetto alla volumetria centrica dell’edificio: i frammenti sembrano abitare lo spazio, ruotando al suolo e migrando verso sud, sul lato sinistro, dove è posta un’alcova ottenuta dal sottomodulo di un cono minore.
Sul lato opposto Krause dispone una seconda scultura, prodotta arrotolando una sottile lastra di alluminio perforata. Questa volta, l’intervento dell’artista rielabora la componente verticale dell’architettura attraverso una soluzione cilindrica che, dal pavimento, si erge verso l’alto (si noti che, nel gergo locale, “candela” è il nome con cui ci si riferisce alla falsa cupola di copertura del trullo).
I fori vengono praticati manualmente sulla lastra distesa, seguendo un movimento spontaneo che l’artista compie sulla superficie. In seguito, avvolgendo su sé stessa questa “costellazione” di punti, si giunge a una nuova configurazione di cui non è più possibile prevedere esito e disegno complessivo.
Dall’irradiarsi delle forme in terracotta alla concentrazione del cilindro in alluminio, emerge la duplice presenza di forze complementari che l’artista convoca nel suo intervento. Una componente energetica che abita lo spazio dell’architettura e che Krause sempre accoglie nella propria ricerca: “l'assenza di qualcosa che dia forma, le sovrapposizioni di elementi e di stati, i punti in cui si verificano deviazioni / tensioni, la combinazione di elementi liberi, le relazioni tra paesaggio e costruzioni organizzate geometricamente e tecnicamente, così come la visualizzazione del processo che si inscrive nell'opera e ne determina la configurazione finale sono riflessioni che accompagnano da sempre il mio lavoro”.
Nota biografica
Valerie Krause (Krefeld, Germania, 1976) si laurea nel 2007 all'Accademia di Düsseldorf con Didier Vermeiren. Nel 2008, ottiene ad Art Cologne il Premio "Audi Art Award for New Talents", cui segue una mostra personale all'Artothek di Colonia e la pubblicazione di un catalogo monografico. Negli anni successivi, riceve una borsa di studio dalla Kunststiftung NRW, dalla Konrad Adenauer Stiftung e dalla Stiftung Kunstfonds. Spazio e movimento sono temi centrali della sua ricerca, sia nella scultura che in fotografia. Le sue opere sono state esposte in gallerie internazionali, tra cui la galleria Rolando Anselmi di Berlino e Roma, la galleria Greta Meert di Bruxelles, la galleria L21 oggi Florit/Florit di Madrid e Palma di Maiorca e la galleria Heinz Holtmann di Colonia. Ha inoltre partecipato a mostre collettive in istituzioni quali il Museum Kunstpalast di Düsseldorf, il Bbb Centre Régional D'initiatives Art Contemporain di Tolosa, il Martin Gropius Bau di Berlino, il KIT di Düsseldorf, la Bundeskunsthalle di Bonn, la Galleria d'Arte Moderna di Palermo e Köln Skulptur 7# nel Skulpturenpark di Colonia.
Il lavoro di Valerie Krause è presente in importanti collezioni, tra cui Sammlung Zeitgenossischer Kunst der Bundesrepublik Deutschland, Konrad Adenauer Stiftung presso Villa la Collina a Cadenabbia e Sammlung des Landes NRW, Aachen-Kornelimünster.
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Dep Art OUT
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Rolando Anselmi, Roma
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Valerie Krause
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Ceglie Messapica (Brindisi)
MF22+MG Ceglie Messapica, Provincia di Brindisi
19.00 - 21.00
ingresso libero
Info. 3888550083
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