C’è una Puglia che continua a trasformarsi, senza dimenticare ciò che è stata. Una Puglia che ha conosciuto una ferita profonda, la
Xylella e che oggi prova a raccontarsi come laboratorio di resistenza, innovazione e immaginazione collettiva. È questo il tema centrale de
La Puglia tra memoria e futuro: la bellezza che resiste, un grande evento che unisce un convegno, una degustazione e uno spettacolo teatrale, intrecciando sguardi, saperi e linguaggi diversi, per restituire il ritratto di un territorio che, nel cambiamento, ha trovato un orizzonte possibile.
Si svolgerà il
4 dicembre l’ultima imperdibile tappa del
TEATRO DEI LUOGHI, il
FESTIVAL INTERNAZIONALE di Koreja “
Iniziativa cofinanziata da Coesione Italia ventuno ventisette Puglia, Unione Europea, Repubblica Italiana, Regione Puglia e Pugliapromozione”. Linea di Intervento
zero tre zero due “
Turismo e ospitalità” - “
Riposizionamento competitivo e promozione delle destinazioni turistiche”.
LA PUGLIA TRA MEMORIA E FUTURO: LA BELLEZZA CHE RESISTE. INCONTRI, SAPORI, SCENE è un evento dedicato alla riflessione e alla valorizzazione del nuovo volto della Puglia dopo la
Xylella. Un momento di confronto, conoscenza e gusto che intreccia cultura, ambiente e territorio, per raccontare come la Regione stia riscrivendo la propria identità paesaggistica, agricola e culturale, trasformando una ferita profonda in un’occasione di rinascita collettiva. Un tempo per ragionare sulla nuova identità di una terra che, ferita, ha saputo fiorire di nuovo, accogliendo cittadini e viaggiatori con un messaggio universale di resistenza, innovazione e passione. Attraverso il linguaggio del teatro, il confronto con gli esperti e l’esperienza sensoriale della degustazione, la Puglia si racconta come laboratorio di rinascita. La ferita della
Xylella, da tragedia agricola, diventa un’occasione di rigenerazione culturale, capace di attrarre un pubblico interessato non solo alla bellezza dei luoghi, ma anche alla storia viva che quei luoghi custodiscono.
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Mettendo insieme il pensiero degli esperti, la concretezza del lavoro agricolo e la forza evocativa del teatro, l’evento compone un’unica grande narrazione – spiega
Salvatore Tramacere, direttore artistico del Festival – grazie alla quale vogliamo raccontare una Regione che ha trasformato una ferita in un’occasione di rinascita culturale e civile.
La Puglia che emerge da questo racconto non è solo un luogo ferito che prova a guarire: è un laboratorio di futuro, capace di attrarre chi cerca non soltanto la bellezza dei paesaggi, ma anche le storie vive che quei paesaggi custodiscono”.
Si parte alle ore
17.30 con il convegno dal titolo
IL PAESAGGIO CAMBIATO: DALLA FERITA ALLA RINASCITA (ingresso libero) durante il quale esperti del paesaggio, agronomi, architetti, operatori turistici, giornalisti, amministratori e artisti si incontrano per riflettere sul tema del nuovo paesaggio pugliese, quello che ha preso forma dopo la devastazione causata dalla
Xylella, il batterio che ha cambiato per sempre il volto degli uliveti secolari del Salento e di gran parte della Regione. Come la scomparsa di milioni di ulivi ha ridisegnato visivamente e simbolicamente la Puglia? Come le comunità locali hanno reagito alla perdita di un simbolo identitario, trovando nel paesaggio “nuovo” nuove narrazioni e possibilità creative? Come raccontare la storia di una trasformazione e della rinascita? Dalle colture alternative ai progetti di ripiantumazione, dal turismo esperienziale all’arte, oggi il territorio pugliese è un paesaggio che si offre con nuovi colori, profumi e prospettive culturali.
Intervengono:
Edoardo Winspeare (regista);
Stefano Martella (giornalista e scrittore);
Luigi Coppola (artista e agroecologo, parte del collettivo Casa delle Agriculture);
Giorgio Ruggeri (giornalista e operatore culturale);
Chiara Paladini (imprenditrice e ricercatrice universitaria). Saluti
Salvatore Tramacere (direttore Teatro Koreja); Modera
Luisa Ruggio (scrittrice).
Si prosegue alle
19.30 con
L’OLIO NUOVO DELLA RINASCITA (ingresso libero), una degustazione realizzata in partnership con Cooperativa Espera. Un’esplorazione guidata dedicata agli oli extravergini di nuova produzione, frutto del lavoro di aziende che hanno saputo rinascere dopo la
Xylella. Gli ospiti potranno assaporare oli ottenuti da cultivar resistenti come
Favolosa (FS-17) e
Leccino, autentiche espressioni del nuovo corso dell’olivicoltura pugliese. Durante l’esperienza, produttori ed esperti del settore racconteranno le pratiche agronomiche e sostenibili che stanno ridisegnando il paesaggio olivicolo, simbolo di una Puglia che guarda al futuro. L’olio verrà raccontato non solo come eccellenza gastronomica, ma come elemento identitario, custode di memoria e motore di innovazione. Un viaggio sensoriale e immersivo, dove il gusto si intreccia con storie di resistenza, creatività e passione: l’essenza più autentica della Puglia contemporanea.
L’evento si conclude alle ore
20.45 con
X DI XYLELLA, BIBBIA E ALBERI SACRI lo spettacolo teatrale di Koreja in collaborazione con Potenziali Evocati Multimediali (l'incasso sarà devoluto all'impianto di nuovi ulivi) per la regia di
Gabriele Vacis. In scena
Chiara Dello Iacovo, Luna Maggio, Emanuela Pisicchio, Kyara Russo Maria Tucci, e
Andjelka Vulic. I pugliesi sono figli degli ulivi e del sole. L’olio è il loro sangue, la memoria che scorre nella terra. Ma nel
2013 un batterio, la
Xylella, ha cominciato a bruciare quegli alberi secolari che si credevano immortali. Da allora, la Puglia combatte per difendere le sue radici e rinascere da quella ferita verde.
Ma il dramma della
Xylella è anche il simbolo del dolore femminile: un'infezione invisibile che lentamente erode le radici consumando forza e vita. Come le donne, anche gli ulivi sono portatori di storie, linfa e memoria.
La
Xylella, come certe sofferenze interiori, lavora in silenzio, distrugge dall'interno, lasciando cicatrici evidenti in una terra che, fatica a guarire.
“Con lo spettacolo – prosegue
Tramacere – abbiamo esplorato il legame profondo tra i pugliesi e gli ulivi, creature considerate quasi eterne, custodi di storie e identità. La narrazione, intensa e allegorica, associa la devastazione del batterio a un dolore più vasto, anche umano: qui la
Xylella si fa metafora delle sofferenze interiori, di quelle ferite invisibili che consumano dall’interno, prima di rendersi manifeste. Gli ulivi, come le donne evocate sul palco, attraversano la fragilità, resistono, raccontano storie e cercano nuova linfa. Il racconto unisce spiritualità e attualità, storia e cronaca, offrendo una chiave di lettura potente su ciò che la Puglia ha vissuto e continua a vivere”.
Web:
www.teatrokoreja.it