Ph. Daniel Jack Lyons
L’atlante visivo dei cambiamenti climatici con la mostra Atlas Aquæ al Convitto Palmieri. 68 volumi in mostra raccontano il paesaggio dell’acqua nell’editoria fotografica contemporanea. Si inaugura il 13 dicembre alle 18:00, nella Sala Lettura della Biblioteca Bernardini del Polo Biblio-Museale di Lecce, la mostra Atlas Aquæ. Paesaggi e geografie nell’editoria fotografica contemporanea, un progetto espositivo che indaga il tema dell’acqua attraverso il linguaggio del libro fotografico. Interverranno i curatori della mostra Stefania Rössl, Massimo Sordi e Samuele Vincenti e il Direttore del Polo Biblio museale di Lecce Gigi De Luca. In occasione dell’inaugurazione viene presentato il volume Atlas Aquæ, pubblicato da Skinnerboox (2025), che amplia e completa il lavoro svolto nella mostra. «Il viaggio proposto da Atlas Aquæ incontra la complessità e la varietà degli approcci degli autori coinvolti nel progetto, offrendo uno spazio di riflessione capace di coniugare poeticamente scienza, politica e ambiente; l’acqua, intesa sia come flusso sia come rete di relazioni, si fa così interprete di un pensiero contemporaneo – dichiarano i curatori Stefania Rössl e Massimo Sordi – Percorsi diversificati analizzano temi che vanno dalla denuncia ambientale ai cambiamenti climatici, dalla contemplazione estatica di paesaggi naturali alla dimensione rituale degli stati della materia, dalla rilettura e riattivazione di archivi storico-scientifici alla costruzione di mondi immaginari e metaforici. Muovendo da uno stesso ecosistema visivo e concettuale, la ricerca intende sviluppare una riflessione sul tema della percezione dell’elemento acqua nella sua natura trasformativa». L’iniziativa è ideata da OMNE – Osservatorio Mobile Nord Est, in collaborazione con il Polo Biblio-Museale di Lecce, la Biblioteca Bernardini e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, nell’ambito delle attività del Gateway di Lecce del Centro Nazionale sulla Biodiversità, e rientra nel programma del National Biodiversity Future Center (NBFC), il primo centro di ricerca italiano dedicato alla biodiversità. Atlas Aquæ è stato avviato grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia nell'ambito della rassegna Diorami, ideata e prodotta da Obliquo APS. Atlas Aquæ riunisce 68 volumi pubblicati tra il 2018 e il 2025, costruendo un vero e proprio atlante visivo che attraversa fiumi, laghi, mari, piogge, sorgenti, ghiacciai e riserve d’acqua. Le opere selezionate raccontano l’acqua come materia, metafora, archivio del tempo e lente critica sulle trasformazioni ambientali contemporanee. Nel loro insieme compongono un ecosistema narrativo in continuo movimento: immagini eterogenee si rincorrono da un volume all’altro, si sfiorano, si contraddicono, si amplificano, dando vita a un percorso fluido e non gerarchico, pensato come una mostra effimera e aperta alle interpretazioni del pubblico. Gli spazi della Biblioteca Bernardini diventano così un laboratorio di narrazioni visive, dove la relazione tra acqua, paesaggi, società e immaginari prende forma attraverso pratiche poetiche, documentarie e speculative. La mostra si inserisce nella ricerca che OMNE porta avanti dal 2018 sui rapporti tra natura e scienza, e si connette alle finalità del NBFC nel promuovere nuove consapevolezze sui sistemi ecologici e sulla loro fragile evoluzione. L’esposizione è curata da Stefania Rössl, Massimo Sordi e Samuele Vincenti. «Atlas Aquæ nasce dall’esigenza di raccontare la biodiversità dell’acqua attraverso un linguaggio capace di parlare a tutti: quello dell’arte e della fotografia – dichiara Samuele Vincenti, co-curatore della mostra – Il libro fotografico, in particolare, si rivela uno strumento straordinario di mediazione tra ricerca scientifica e immaginario collettivo, capace di tradurre la complessità dei processi ecologici in esperienze visive, emotive e accessibili. Come Consiglio Nazionale delle Ricerche, attraverso il Gateway di Lecce del National Biodiversity Future Center, sentiamo con forza il valore della terza missione: portare la scienza fuori dai laboratori, costruire ponti con la società civile, stimolare consapevolezza e responsabilità. Questa mostra è un invito a guardare l’acqua non solo come risorsa, ma come sistema vitale fragile e interconnesso, che ci riguarda direttamente come cittadini, comunità e territorio». La mostra sarà visitabile fino al 10 gennaio 2026, dal lunedì al sabato, dalle 8:00 alle 20:00, con ingresso libero. In allegato: foto di Luigi Chiapolino e di Daniel Jack Lyons (da citare nella didascalia per l'utilizzo delle foto).
Web:
www.commediasrl.it/