Continua il viaggio del Festival della Valle d’Itria nel Novecento musicale con il concerto di Stravinsky, Ravel, Paternoster e Berio. Lunedì 26 luglio, alle ore 21.00, nel Chiostro di San Domenico, a Martina Franca, sarà eseguito il secondo concerto del ciclo “Novecento e oltre”, dedicato al dialogo musicale interculturale. I Folk Songs di Luciano Berio, punto d’approdo dell’impaginato, esprimono la più vasta sensibilità delle tradizioni popolari, propongono un raffronto tra culture diverse e lontane, e riproducono fedelmente il carattere “autoctono” dei brevi canti strofici utilizzati, alcuni dei quali si rifanno al Mezzogiorno italiano, con esclusione della Puglia. Come ideale completamento, si è deciso di affiancare al capolavoro cameristico di Berio un Divertimento folk per voce e strumenti, commissionato appositamente, con la collaborazione del Festival Urticanti, al compositore barese Mariano Paternoster, giovane musicista particolarmente impegnato sul fronte dell’integrazione musicale di materiali appartenenti a culture lontane, e con forte predisposizione al trattamento fantasioso di materiale etnico e folclorico; a Paternoster è stato chiesto di elaborare un canto popolare pugliese sull’identico organico cameristico di Berio; tale operazione si configura quale atto d’omaggio alla cultura della Regione che ha dato i natali al Festival di Martina Franca. Dopo lunghe ricerche sulle musiche popolari del centro-nord pugliese, Mariano Paternoster entra a contatto con rare trascrizioni di canti legati al "brigantaggio", ne trascrive le melodie, conservandone la crudezza dei suoni ed estraendone la profonda essenza emotiva. In questa ricerca e rielaborazione di universi popolari inesplorati Daunia fantasie é un percorso evocativo che nasce dal bisogno di una sonorità nuova, della gemmazione di suoni talvolta aspri, a volte gridati e sussurrati che fluiscono in magmi sotterranei. Sono il prodotto dalla combinazione dei timbri tipici delle musiche popolari del Gargano, della provincia di Foggia e del centro-nord pugliese e delle ritmiche talvolta violente della tarantella dauna col canto popolare antico e nostalgico di un'antica civiltà contadina a cavallo fra terra, montagna e mare, in parte scomparsa, dimenticata e sconfitta. I magmi sottostanti distorcono il materiale in costante fusione e lo cucinano alle luci roventi di una nuova e moderna ricerca musicale basata sul timbro, sulla poliritmia e su multidimensioni vibranti e oscillanti, assetate di instabili equilibri la cui risoluzione avviene all'interno di una costante e compatta struttura ritmica incalzante che sconvolge, scompone e ricompone le atmosfere folcloristiche pugliesi calde e vivaci. Solo ricordi che affiorano nel continuum. A volte le asprezze non chiedono di essere addolcite e il tufo non chiede di diventare mattone. La melodia popolare che emerge, scompare e riappare, deformandosi, scomponendosi e ricomponendosi all'interno di spesse masse sonore, assume momenti di densità a volte crescenti e altre volte in dissolvenza dietro un velo sottile.
Anna Malavasi e Zuzana Markova saranno le interpreti vocali della serata, mentre il maestro Ettore Papadia dirigerà un ensemble di strumentisti dell’Orchestra Internazionale d’Italia.
Completano il programma di questa serata dedicata al Novecento due capolavori di Igor Stravinsky, altro autore emblematico del rapporto tra musica colta, ritmi, colori e modi popolari, dai quali ha attinto a profusione, modellandoli secondo una personalissima poetica costruttivista. I brani scelti accostano due poesie di Balmont, a tre brevissime liriche giapponesi, che sono strettamente correlate all’ultimo brano della serata: i Trois Poèmes de Stephanè Mallarmè, composti da Maurice Ravel durante il soggiorno effettuato con Stravinsky a Varese, nei pressi del Lago Maggiore. Lo stesso Ravel aveva espresso pubblicamente il desiderio che i suoi trois poèmes venissero eseguiti insieme alle “tre liriche giapponesi” dell’amico e collega sovietico.
Igor Stravinsky
DUE POESIE DI KONSTANTIN BAL’MONT
per soprano e nove strumenti
Il fiore - La colomba
TROIS POÉSIES DE LA LIRIQUE JAPONAISE
per soprano e nove strumenti
Testo di A. Brandta, trad. Maurice Delage
Akahito - Mazatsumi - Tsaraiuki
Maurice Ravel
TROIS POÈMES DE STÉPHANE MALLARMÉ
per voce e nove strumenti
Soupir – Placet futile – Surgi de la croupe et du bond
Mariano Paternoster
DAUNIA FANTASIE
per tredici strumenti
Prima esecuzione assoluta
Commissione del Festival della Valle d’Itria
In collaborazione con il Festival Urticanti
Luciano Berio
FOLKSONGS
per mezzosoprano e sette strumenti
Black is the colour... (USA)
(John Jacob Niles-Traditional)
I wonder as I wander... (USA)
(John Jacob Niles-Traditional)
Loosin Yelav... (Armenia)
Rossignolet du bois (France)
A la femminisca (Sicily)
La donna ideale (Italy - Genova)
(Luciano Berio-Traditional)
Ballo (Italy - Sardinia)
(Luciano Berio-Traditional)
Motettu de Tristura (Italy - Sardinia)
Maluorus qu’o uno fenno (France)
(from Canteloube’s “Songs of the Auvergne”)
Lo fiolairé (France)
(from Canteloube’s “Songs of the Auvergne”)
Azerbaijan love song (USSR)
Zuzana Marková, soprano
Anna Malavasi, mezzosoprano
Direttore: Ettore Papadia
Solisti dell’Orchestra Internazionale d’Italia
Lunedì 26 luglio, alle ore 21.00,
Chiostro di San Domenico, a Martina Franca
ingresso 14 euro
Info. 080.4800117
Web:
www.festivaldellavalleditri...