da lunedì 25 a mercoledì 27 febbraio 2013
Mio Cognato Mastrovaknic
Teatri e auditorium
Anno 1943. Nel campo di concentramento di Ferramonti (in Calabria) un giovane fabbro del luogo, Uccio, condannato per reati comuni (sottrazione delle offerte della Chiesa) è stato rinchiuso per errore nella baracca degli omosessuali, che ,a quel tempo, venivano reclusi quali nemici della razza. Il giovane è molto preoccupato da questo equivoco, perché teme che nel paese si sparga la falsa notizia della sua omosessualità. Nella baracca conosce Mastrovaknic, un professore polacco da tempo in Italia recluso a causa della sua omosessualità. All’inizio il giovane, carico di pregiudizi, è molto diffidente e non di rado il colloquio tra i due si trasforma in diverbio. Poco alla volta, però, i due imparano a convivere e a rispettarsi, malgrado la profonda diversità che li divide: ignorante e ………, Uccio, intellettuale raffinato e un pò snob Mastrovaknic. Uccio continua a lamentarsi, cercando di fare di tutto per essere trasferito, ma invano. A un certo punto Mastrovaknic gli propone una via di fuga. Ma appena sentito il piano Uccio lo rifiuta subito. Secondo Mastrovaknic,infatti, Uccio dovrebbe vestirsi da donna, in particolare da sorella di Mastrovaknic e uscire così dal campo indisturbato. Dopo un netto rifiuto, Uccio, esasperato dal continuare a stare in quel luogo, accetta di tentare e per farlo, deve provare a vestirsi da donna. Uccio trova alcuni vestiti ed un parrucca e prova ad inscenare la mascherata. Ma Mastrovaknic è fortemente critico. Per lui Uccio non ha nulla di femminile, e quindi lo invita a trovare in lui la femminilità nascosta. Naturalmente Uccio si ribella, ma poco alla volta i due iniziano a lavorare insieme per mettere a punto il piano. Mastrovaknic da le direttive ed Uccio esegue, ispirandosi alla foto della sorella di Mastrovaknic che quest’ultimo gli ha dato. Tutto sembra andare per il verso giusto quando a Mastrvovaknic ginuge in segreto un bigliettino. Ben presto si scopre cosa è successo: i tedeschi cercano Mastrovaknic perché hanno saputo che all’interno della baracca degli omosessuali c’è un ebreo ed è proprio Mastrovakinc. A questo puto Mastrovaknic racconta tutto ad Uccio, gli dice di essere ebreo oltre che
omosessuale e che quindi i tedeschi hanno due buoni motivi per ammazzarlo subito. Aggiunge che si era fatto arrestare nel campo di concentramento di Ferramonti quale omosessuale perché è notoriamente un campo “buono”, contava dunque che stando lì’ come omosessuale i tedeschi non lo avrebbero trovato. Mastrovaknic è disperato, anche perché sa che il piano non potrà più realizzarsi e la sorella non potrà più fuggire in America. Ma a questo punto, è Uccio che escogita un piano per salvare quello che ormai è un suo amico.
E’ una storia che racconta le intolleranze e le violenze che scaturiscono a ragione della diversità, sia essa di razza, di sesso o altra. Eppure raccontata in modo ironico e con l’intento di dimostrare come la forza di volontà e l’amore supera le distanze ed i pregiudizi.
Con
Alfredo Traversa
Valerio Manisi
allestimento CIRO LUPO
da lunedì 25 a mercoledì 27 febbraio 2013
Grottaglie (Taranto)
Casa Teatro
Via S.F.De GERONIMO ,55
ore 21:00
ingresso a pagamento
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