All’angolo tra via Pitagora e via Crispi è visibile una grande tomba a camera, posta in prossimità degli assi viari principali del tessuto urbano greco e ritenuta uno dei più importanti monumenti dell’architettura funeraria tarantina di età arcaica (fine VI – inizi V sec. a.C.). A pianta quadrangolare ed interamente costruita e pavimentata in blocchi regolari di carparo, la struttura presentava una copertura originaria con lastroni e architravi, anch’essi in carparo, sostenuti da due colonne doriche, allineate al centro del vano. Lo spazio interno risulta organizzato sul modello dell’andròn, la sala da banchetto riservata agli uomini nella casa greca arcaica: i sette sarcofagi, uno dei quali mai utilizzato, sono disposti – come i letti conviviali (le klinai) – lungo le pareti. Nello spazio centrale sono presenti copie del ricco corredo di accompagnamento, posizionato all’esterno e all’interno dei sarcofagi. Gli oggetti, come anche la struttura tombale, alludono agli aspetti rappresentativi della cultura aristocratica tarantina: l’atletismo ed il simposio. Particolare rilievo è riservato, al centro della camera funeraria, all’anfora panatenaica, premio tributato agli atleti vincitori nel corso delle gare che caratterizzavano le feste celebrate ad Atene in onore della dea Atena. Questo straordinario monumento funerario costituisce, quindi, – per dimensioni, impianto e corredo – un’evidente testimonianza dell’alto livello sociale di appartenenza degli individui sepolti, uniti in vita – come in morte – da affinità politiche, culturali ed ideologiche.
Testi tratti da: Itinerari archeologici Taranto Greca e Romana. 2013. Scorpione editrice.
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