Nella campagna castellanese, immerso in una zona di assoluto silenzio, si trova un piccolo monastero intitolato a Maria Immacolata che ancora oggi ospita un comunità di monache Celestine che segue la regola ora et labora di San Benedetto, secondo le costituzioni del papa Celestino V. L’edificio, circondato da un grande giardino, in passato era di proprietà di un nobile famiglia di Castellana (oggi estinta), che fece edificare nel 1732 anche una cappella ricca di affreschi, tra l’altro in buono stato di conservazione. Alla fine del X secolo, l’ultima erede della famiglia, donò la propria casa (oggi monastero) compresa la cappella, ad un gruppo di monache appartenenti all’ordine benedettino. Oggi nella cappella si ritrovano le monache che celebrano la messa quotidiana e recitano la preghiera comune. Sull’altare è affrescata l’immagine dell’Immacolata coronata da sei simboli mariani: si riconoscono, infatti, il Sole e la Luna simboli di purità, la Fonte simbolo di gioia e di purezza, lo Specchio che rappresenta la perfezione ed infine la Fortezza. Il paliotto dell’altare è decorato da motivi floreali; singolare nella parte superiore della chiesetta, la presenza di una colombaia. Da sempre la comunità monastica castellanese è collegata con l’abbazia benedettina, Santa Maria la Scala di Noci. Infatti, collabora direttamente con il famoso laboratorio di restauro e rilegatura di preziosi volumi antichi e moderni. La foresteria ospita gruppi di giovani e campi scuola autonomi, per un totale di 40 posti letto.