Conversano (Bari)
piazza castello
aperto tutti i giorni
Nel cuore di Conversano, appena fuori le mura, Villa Garibaldi volge lo sguardo al Castello Acquaviva attraverso un giardino rigoglioso di querce, gelsomini e quadrifogli.
Il tipico giardino ottocentesco che riunisce in sé un ambiente naturale mediterraneo, con alberi di pino, cipresso, leccio, piante di alloro, viburno e signorili spazi urbani arredati con reperti, sculture, alcuni busti in pietra di classicheggianti figure mitologiche.
Realizzata nel 1883 su progetto dell’architetto conversanese Sante Simone, Villa Garibaldi rientrò all’interno di importanti cambiamenti urbani che riguardarono il centro storico della Città: la creazione di una grande area vicino al Castello, “Largo della Corte”, l’abbattimento dell’antica porta urbica e il riempimento dell’antico fossato.

La posizione dello spazio denominato “Palo” risultò essere la più idonea e disponibile all’idea di creare una villa pubblica, un polmone verde da offrire ai cittadini dove godere di momenti di tranquillità e piacevoli passeggiate.
Uno sperone roccioso da cui dominare la collina e una splendida vista che correva lungo un azzurrissimo mare adriatico, da qui la denominazione di “Villa Belvedere”.
Oggi, Villa Gaaribaldi si apre a un viale coperto da lecci sempre verdi, ben disposti “a galleria”, aiuole variegate e vialetti disposti in pendenza, godendo una di gradevole frescura comodamente seduti sulle tante panchine ben sistemate negli spazi verdi riservati alla sosta.
All’interno della Villa, la medievale “Torre Martucci” serve da cisterna per la raccolta delle acque, utili al giardino, a fianco si trova la “Rampa Villa”, una lunga scalinata chiamata “Vicciarolo”, in ricordo delle antiche macellerie, una stradina (Vico Martucci) che conduce nell’intrigato dedalo di viuzze del centro storico.
Scendendo la rampa, si arriva ad un altro polmone verde, “Parco delle Rimembranze”, sistemato nel 1960 dove è posto il “Monumento ai Caduti”, realizzato dagli scultori Nitti e De Bellis nel 1922 in onore ai caduti conversanesi durante la seconda Guerra Mondiale.
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