Il centro urbano attuale, costruito e sovrapposto all'antico nucleo ipogeo, si espande lungo la gravina San Marco, sul cui ciglio esso si affaccia, mostrando la crescita e lo sviluppo dalla pietra scavata nella pietra costruita. Il villaggio rupestre sembra essere stato abbandonato nel XV secolo, per ragioni sconosciute, ma gli abitatori migrarono nella vicina gravina Madonna Scala in un agglomerato meno popoloso, chiamato “Galitro”, fino al XVIII secolo. Nei villaggi sono ben evidenti i segni di una primitiva organizzazione urbana fatta di percorsi, sentieri, rampe di scale, depositi di sementi, sistemi di canalizzazione e raccolte dell’acqua piovana, strutture produttive quali frantoi e trappeti.
Nella gravina di San Marco si trovano tre chiese di grande rilievo: Santa Marina, San Marco e la più nota cripta della Candelora, con soffitto articolato in fantasiose coperture; nella più scenografica gravina della Scala si ricordano, invece, il mistico santuario della Madonna della Scala, la chiesa rupestre Madonna della Buona Nuova, le misteriose grotte del Ciclope e del mago Greguro.
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