Le Macerie – Baracche Ribelli (r)esistono da più di dieci anni a Molfetta e (ri)sorgono nella zona industriale di Molfetta a ridosso di lama Marcinase: questa, come qualsiasi altra lama, limita il rischio idrogeologico nella zona garantendo l’esistenza della città, merita perciò di essere conservata anziché edificata selvaggiamente. È qui che abbiamo deciso di creare il nostro Spazio Sociale Autogestito.
Da dieci anni occupiamo questi terreni, nel mezzo di una zona periferica e dimenticata, nel contesto spersonalizzante della zona artigianale Molfettese, sottraendoli alla speculazione edilizia e facendone un luogo aperto e vivo, fatto di musica, arte, cultura e politica. Qui, ci prendiamo cura di circa trenta cani cercando di ridurre il fenomeno del randagismo, problema di cui l'amministrazione comunale non si è mai interessata.
Pratichiamo il difficile e tortuoso sentiero dell'autogestione: abbiamo provato a riappropriarci di ciò che è nostro, costruire ciò che volevamo e che vogliamo. Abbiamo ridato vita ad un luogo dimenticato, colmandolo di idee, rendendolo vivibile. Lo spazio che occupiamo è aperto a tutte e tutti coloro che ancora oggi si riconoscono nei valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo, che vogliono costruire un'altra economia, basata sul rispetto delle persone e del pianeta.
Nel mondo globalizzato in cui viviamo, la società e le persone sono state espropriate della politica intesa come strumento di partecipazione, emancipazione, capacità di progetto, come arma di trasformazione dell'esistente: LA RAPPRESENTANZA È DIVENUTA DELEGA IN BIANCO, L'AZIONE POLITICA SI È TRASFORMATA IN FAVORE, IL VOTO IN SCAMBIO. Essa è incapace di leggere la crisi e di costruire elementi di riscatto, perché ESSA STESSA È LA CRISI E CONTINUA A SCARICARE IN BASSO I SUOI COSTI, nella speranza di conservarsi, ma di fatto logorandosi.
RIFIUTARE QUESTO TIPO DI POLITICA NON È QUALUNQUISMO, MA È QUALCOSA DI PRETTAMENTE POLITICO.
Siamo precari/e o disoccupati, senza futuro. Noi saremmo quella generazione che non studia e non lavora; eppure lavoriamo e studiamo, anche gratis, a cottimo e a nero, malpagati e sfruttati, per lo più con contratti di lavoro a breve termine, con pochissime garanzie e diritti, sicuramente senza pensione. A tutto questo dobbiamo sopravvivere. Ogni giorno cerchiamo di dare risposte ai nostri bisogni attraverso gli unici mezzi che abbiamo: noi stessi. Nel corso del tempo nessun esponente politico cittadino si è mai interessato ai nostri problemi; tutto quello che abbiamo ce lo siamo presi e guadagnati da soli, col nostro sudore e con le nostre idee: LOTTIAMO DA SEMPRE CONTRO LA MERCIFICAZIONE DELLA CULTURA E DEL NOSTRO TERRITORIO; DI QUESTI BENI CI RIAPPROPRIAMO OGNI GIORNO E ATTRAVERSO L'AUTOGESTIONE LI RENDIAMO DI NUOVO COMUNI.
Il nostro è “fare” politica fuori dalle logiche di partito; in cui il termine “politico” assume il significato di organizzazione, occupazione e gestione dello spazio comune, sociale e collettivo.
Preferiamo porci nelle condizioni in cui lo sguardo diventa lungimirante, volto a cogliere segnali sintomatici in cui intravedere i presupposti di un’epoca al plurale, in cui all’idea di cultura si sostituisce quella di culture.
Siamo interessati a una pratica ed a un processo di relazione con i territori in cui viviamo, inserendoci anche all'interno delle grandi tematiche globali, da "l'acqua bene comune", alla lotta contro i CIE e per i diritti dei migranti, dalle lotte LGBTQ a quelle per il reddito di base...
E’ per questo che alle amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni e a quelle che verranno, così come a quei politici che in vista delle elezioni si affacciano per raggranellare qualche voto, mandiamo a dire sempre la stessa cosa: NOI CI SIAMO SEMPRE, NON APPARTENIAMO AI PARTITI, NON CI DIVIDIAMO PER INTERESSI PARTICOLARI, SIAMO SEMPRE UNITI E SEMPRE DALLA STESSA PARTE: QUELLA DEGLI SFRUTTATI E DEGLI EMARGINATI.
Molfetta (Bari)
Via degli Agricoltori - Molfetta
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aperto tutti i giorni
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