da martedì 27 Agosto a giovedì 19 dicembre 2019
in mostra
Mostra su Toti Scialoja a cura di Antonello Tolve
Arte e fotografia
Prendono il via le quattro le mostre ACAMM per il 2019 dedicate a personaggi dell’arte europea del XX secolo (Pericle Fazzini, Toti Scialoja, Henri Goetz, Assadour) in programma dal 26 agosto al 19 dicembre 2019.
La scelta è strettamente connessa ai rapporti intessuti dai quattro noti artisti, nel corso dei decenni, con la Basilicata, viaggiata in lungo e in largo, in più occasioni operandovi, e con i personaggi che in questi luoghi sono nati o ai quali sono rimasti legati: Carlo Levi per Aliano, Sant’Andrea Avellino per Castronuovo, Ferdinando Petruccelli della Gattina per Moliterno, Leonardo Sinisgalli per Montemurro.
Il MIG di Castronuovo ospiterà la mostra su Toti Scialoja (Roma, 16 dicembre 1914 – Roma, 1º marzo 1998), a cura di Antonello Tolve. Tempere, disegni, opere grafiche, libri d’artista, immagini, documenti, 1940-1984.
Pittore per i poeti e poeta per i pittori, Scialoja è, e resta, un artista che «dipinge e scrive parallelamente», che mette in luce, sempre e con tenacia, il desiderio di meriggiare pallido e assorto nei diversi spazi dell’arte, di edificare un’esperienza in grado di giungere alla pienezza dell’opera d’arte totale.
Toti Scialoja, nasce a Roma il 16 dicembre 1914. Qui si forma, frequentando il salotto della contessa Pecci Blunt, dove entra in contatto con artisti ed intellettuali quali Emilio Cecchi, Giuseppe Ungaretti, Massimo Bontempelli e Libero De Libero. Attraverso quest'ultimo conosce il gruppo della Scuola Romana che lo sollecita ad interrompere gli studi di Giurisprudenza per dedicarsi all'arte. Infatti, partecipa alla III e la IV Quadriennale d'arte Nazionale, tiene le prime personali a Genova nel 1940 e a Torino nel 1941. Del 1943 è l'esordio in teatro con scene e costumi realizzati per L'opera dello straccione, libero adattamento da The Beggar's Opera di John Gay musicata da Roman Vlad con regia di Vito Pandolfi. Questo è anche l'anno in cui ha inizio il sodalizio con Aurel M. Milloss, ideatore della coreografia dell'opera Capricci alla Strawinsky, per la quale Scialoja cura scene e costumi. Nel 1948 è a Parigi, dove aveva già soggiornato nel 1947. Durante gli anni Cinquanta partecipa alle Biennali di Venezia (1950, 1952, 1954) e ad alcune importanti mostre. Nel 1956, primo viaggio a New York in occasione della mostra personale alla Catherine Viviano Gallery. Durante l'estate del 1957 è a Procida, dove nascono le Impronte realizzate mediante la tecnica dello stampaggio: fogli oleati, su cui il colore aderisce senza lasciarsi assorbire, vengono rovesciati sulla tela e premuti. Nel 1960, dopo un breve viaggio a New York, si reca a Parigi per restarvi fino al 1964. Frequenta le lezioni tenute alla Sorbona da Maurice Merleau-Ponty e comincia a scrivere le prime poesie nonsense, raccolte in seguito in Amato topino caro (Bompiani 1971). Tornato in Italia, partecipa alla Biennale di Venezia, presentato da Gillo Dorfles e lavora per il teatro, con regia di Piero Panza, e di Traumdeutung di Edoardo Sanguineti. Il testo di Giuliani viene ripreso nel 1965 e rappresentato al Teatro Parioli di Roma con la compagnia teatrale dei Novissimi, insieme a L'occhio di Giordano Falzoni e Improvvisazione di Nanni Balestrini, per i quali Scialoja realizza scene e costumi. Nel 1982 è nominato direttore dell'Accademia di Belle Arti di Roma e la sua nuova produzione pittorica è presentata alla XLI Biennale di Venezia. Muore a Roma l’1 marzo 1998.
Saranno presenti all’inaugurazione: Antonio Bulfaro, Sindaco di Castronuovo Sant’Andrea, Arnaldo Colasanti, Presidente Fondazione Scialoja Roma, Patrizia Minardi, Dirigente Ufficio Sistemi Culturali e Turistici Cooperazione Internazionale Regione Basilicata, Antonello Tolve, curatore della mostra, Giuseppe Appella, storico dell’arte.
da martedì 27 Agosto a giovedì 19 dicembre 2019
Castronuovo di S. Andrea (Potenza)
MIG Museo Internazionale della Grafica
Piazza Guglielmo Marconi 3 (85030), Castronuovo di S. Andrea (Potenza)
ore 18:30
ingresso libero
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