da martedì 13 a mercoledì 14 febbraio 2018
Echi del Cristianesimo in Giappone: Quattro Secoli di Luci e Ombre
Incontri culturali
Il 2017 ha celebrato il 75° anniversario dell’inizio dei rapporti diplomatici tra il Giappone
e il Vaticano. Risalendo ancora nella storia, il Cristianesimo giunse in Giappone nel XVI secolo
attraverso i missionari europei e si diffuse in breve tempo in tutto il Giappone. Tra i battezzati
figuravano anche alcuni signori feudali (daimyo), tra cui Takayama Giusto Ukon, beatificato
dalla Chiesa nel 2017. La cultura occidentale introdotta dai missionari ebbe un grande impatto
sulla società giapponese, dando l’avvio agli scambi culturali nippo-europei. Seguirono quasi
250 anni di proibizioni e persecuzioni, ma nonostante il clima repressivo molti battezzati
continuarono a mantenere viva la fede in clandestinità, fino al 1865, anno in cui alcuni cristiani
giapponesi clandestini resero manifesto il proprio credo religioso. Da questa data riparte
l’opera di evangelizzazione dei missionari, ai quali si deve anche un impulso verso la
modernizzazione del Giappone e un’ulteriore spinta ai reciproci scambi culturali.
“Cristianesimo e Giappone”: un tema su cui si confrontano ancora oggi molti studiosi
analizzando il fenomeno da diversi punti di vista, con risultati in costante aggiornamento, e
che dallo scorso anno è il filo conduttore di vari appuntamenti in programma all’Istituto
Giapponese di Cultura.
Dopo le due conferenze ospitate in ottobre sul ruolo dei missionari italiani Giovanni
Battista Sidotti (1668 – 1714) e Mario Marega (1902-1978), l’Istituto prosegue il ciclo di
conferenze Echi del cristianesimo in Giappone con gli ultimi due appuntamenti in programma.
Punto di inizio comune è lo storico viaggio di Ito Mancio, giovane dignitario giapponese
inviato in missione religiosa a Roma su idea del gesuita Alessandro Valignano, con l’intento di
consegnare al Papa lettere di ossequio da parte di alcuni daimyo del Giappone meridionale.
Alla missione, nota con il nome Tensho shonen, parteciparono altri tre giovani samurai
battezzati che Papa Gregorio XIII volle ricevere come “ambasciatori”, aprendo per loro un
concistoro il 23 marzo 1585. L’ambasceria rappresentò il primo incontro diretto del Giappone
con l’Europa cattolica di fine Cinquecento; il lungo viaggio, la relazione che ne fecero i quattro
giovani e gli effetti che ne scaturirono, insieme all’analisi dei successivi rapporti tra Italia e
Giappone, saranno oggetto delle conferenze di approfondimento proposte in febbraio.
da martedì 13 a mercoledì 14 febbraio 2018
Roma (Roma)
Istituto Giapponese di Cultura
Via Antonio Gramsci, 74
ore 18:30
ingresso libero
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