Giappone, Corea del Sud, Cina, Filippine, Hong Kong, Taiwan, Indonesia, Malesia, Thailandia, Vietnam e Singapore saranno gli 11 Paesi coinvolti nella diciottesima edizione dell'
Asian Film Festival, la manifestazione organizzata da
Cineforum Robert Bresson e diretta da
Antonio Termenini in programma
dal 17 al 23 giugno al
Farnese Arthouse di
Roma (piazza Campo de' Fiori 56). Il ricco calendario, che prevede quattro proiezioni quotidiane, comprende 28 lungometraggi e 2 cortometraggi con
5 anteprime internazionali, 6 anteprime europee e numerose anteprime italiane. Un'iniziativa che rivolge in particolare il proprio sguardo agli esordi e ai "Newcomers", i giovani registi più promettenti.
Programma di
lunedì 21 giugno:
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Sometime, Sometime (Ore 16:30):
(Jacky Yeap, Malesia, 2020, 107’) Un giovane che vive con la madre teme che la donna lo abbandoni, in favore del suo nuovo fidanzato. Per non perderla, decide di iniziare a imitare il comportamento degli adulti.
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Stoma (Ore 18:30):
(Kit Hung, Hong Kong, 2020, 108’) Un fotografo omosessuale hongkonghese ha una vita eccitante e spensierata, fino a quando non gli viene diagnosticata una rara forma di tumore. Ispirato alla storia del fotografo e regista Julian Lee.
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Dancing Mary (Ore 20:30):
(Sabu, Giappone, 2019, 105’) Lo scatenato Sabu torna a occuparsi di non morti dopo “Miss Zombie”, con esiti tragicomici. Una sala da ballo prossima alla demolizione è infestata dai fantasmi. Un funzionario accetta di occuparsene, con l’aiuto di una giovane medium.
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Malu (Ore 22:30):
(Edmund Yeo, Giappone/Malesia, 2020, 112’) Edmund Yeo, vincitore di Asian Film Festival 2018 con “Aqerat”, torna con il poetico racconto del ricongiungimento tra due sorelle, legate solo dal loro tragico passato
Web:
www.asianfilmfestival.info