28 maggio - ore 18 - ingresso 5 euro
CARO UGO, TUA FERNANDA
di Vittoria Rossi
regia di Pino Strabioli
con Vittoria Rossi, Andrea Calabretta e Daniele Miglio
e Lorenzo Mazzoni al pianoforte
Lo spettacolo è dedicato a Fernanda Pivano, saggista, traduttrice, scrittrice e giornalista e ne racconta l’intensa vita di donna geniale e intraprendente. Un’opportunità per conoscere attraverso le tappe della sua longeva esistenza, alcuni dei tanti autori da lei tradotti, da Hemingway a Kerouac a Gregory Corso. Una storia affascinante che sarà ricostruita attraverso l’adattamento teatrale di un carteggio privato tra la Pivano e Ugo Rossi, Direttore Generale degli scambi culturali del Ministero della Pubblica Istruzione che la incontrò nel 1952 e fu legato a lei da una profonda amicizia, fino alla fine di entrambi. Adattatrice del testo e attrice nel ruolo di Fernanda, Vittoria Rossi, nipote, appunto, di quell'Ugo Rossi, e che, come lui, ha avuto la possibilità di frequentare e conoscere Fernanda Pivano e le sue grandi imprese letterarie.
NOTE D'AUTORE: Esistono, nella vita di ognuno, delle persone che accompagnano da sempre il nostro cammino, che ci sono sempre state e quando poi d’improvviso non ci sono più ci si rende conto di quanto fossero importanti, di quanto non si siano sfruttati al massimo i momenti con loro. Solitamente succede con i nonni. A me è successo anche con Fernanda Pivano. Mi sembrava normale che fosse nella mia vita e vivevo il rapporto con lei come un qualcosa che ci sarebbe sempre stato. Era da tempo che con mio nonno non andavamo più a trovarla a Milano ma quando veniva a Roma andavamo a mangiare tutti insieme a trastevere e qualche giorno prima che ripartisse nonno mi mandava da lei con un profumo, per salutarla e augurarle buon viaggio. Pensavo che avrei sempre avuto il tempo di chiederle qualcosa, di raccontarle una novità, di passare del tempo con lei. Poi d’un tratto se n’è andata. Quando mio nonno ci ha lasciati una delle prime persone che ho chiamato è stata Fernanda. Mi ha risposto una voce maschile, giovane, che mi ha detto che non le avrebbe comunicato questa notizia, stava troppo male, aveva paura di come avrebbe reagito. Non ho mai più parlato con Fernanda. Non le ho mai detto ciao Fernanda non ha mai saputo che il suo caro amico era morto e a volte immagino il momento in cui è arrivata lì dove arrivano le persone che lasciano questa vita e penso al suo grande stupore nel vedere che il suo amico era arrivato prima di lei… Una volta passeggiavamo per Milano, lei era assorta nei suoi pensieri poi mi prese la mano e mi disse “Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure”. Io rimasi in silenzio e pensai che quella stretta di mano era tutto quello di cui avevo bisogno in quel momento
Era come se questo testo lo avessi in mente da quando ho saputo della morte di Fernanda, ma evidentemente aveva bisogno di tempo per venire a galla. Poi un’estate è arrivato. Un giorno sono andata a casa dei miei genitori e ho preso i libri scritti e tradotti da Fernanda, tutti ovviamente con dedica, e le lettere che aveva spedito a nonno (che fortunatamente papà ha conservato) sono tornata a casa e quasi d’istinto ho buttato giù il testo. Ci ho messo meno di una settimana. Vittoria Rossi.
Trastevere (Roma)
Teatro Scuderie Villino Corsini
Ingresso da Via di San Pancrazio 10
Dentro Villa Pamphilj
ore 18:00
ingresso a pagamento
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