La Loggia dei Mercanti, scenograficamente correlata ai coevi palazzo Di Negro e chiesa di San Pietro, é edificata in piazza Banchi tra il 1589 e il 1595 per dotare la città di spazi piú ampi ed adeguati alla nuova attività mercantile e bancaria.
I protagonisti sono gli stessi che realizzano la chiesa: da una parte i progettisti Cantone, Ponsello e Ceresola il "Vannone", dall'altra i Deputati alla Fabbrica che reperiscono i fondi necessari costruendo tredici nuove botteghe sul lato opposto alla Loggia.
La risoluzione architettonica, opera di Vannone ed erroneamente attribuita ad Alessi, é un grande spazio svoltato a padiglione sorretto da arcate a tutto sesto su colonne binate, trasposizione cinquecentesca dei portici medievali genovesi.
Nell'800 la loggia diventa sede della prima Borsa Merci italiana e i fornici, su progetto di Resasco, vengono chiusi da vetrate, ma già ad inizio del `900 perde la sua funzione per la costruzione del Palazzo della Borsa in piazza De Ferrari, nuovo "centro finanziario" della città.
Dopo un lungo periodo di abbandono nel 1991 é indetto un "Concorso nazionale di idee" per destinarla a sede di mostre ed eventi, primo tentativo di riqualificazione del centro storico in vista delle Manifestazioni Colombiane del '92 che trasformeranno l'intera area portuale.
Dopo aver ospitato esposizioni e piccole attività commerciali a carattere temporaneo, dal 2011 contiene l'Urban Center del Comune di Genova, un luogo dedicato alla comunicazione e alla discussione sulle trasformazione urbane della città.
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