ANIMA MEA FESTIVAL 2017 - Con salterio sempre sonante

Il salterio, aristocratico strumento ben attestato negli antichi Stati italiani, è proprio delle classi agiate e spesso si associa all’educazione femminile. Coerentemente, è caro ai monasteri di clausura, dove, nel secolo dei Lumi, può situarsi tra la prassi liturgica e il salotto musicale travestito di sacro. E la Puglia custodisce nel fondo delle Benedettine di San Lorenzo in San Severo un prezioso corpus di circa trenta manoscritti musicali con soprano, salterio e basso continuo. Si tratta di una silloge considerevole per qualità e quantità, corrispondente ai due terzi del patrimonio italiano analogo, che Franziska Fleischanderl - internazionalmente considerata la specialista del salterio - suona nella chiesa delle “virtuose monache” utilizzando un superbo strumento di Michele Barbi (Roma 1725) e dirigendo il suo ensemble (Carla Rovirosa, violoncello; Deniel Perer, organo; Paola Crema, soprano) in un programma consacrato alla Puglia: toccanti pagine appartenenti al fondo di San Lorenzo (dal 1993 nell’Archivio Diocesano di San Severo) alternate a fonti napoletane ritrovate nel Salento (ora nella Collezione Spada).