Sabato 26 maggio si apre la mostra personale di Carlo Garzia dal titolo 'Per prossimità'. Le immagini proposte sono parte di un progetto più ampio dedicato allo spazio dell’abitare, inteso non come status e tanto meno come dimensione della cura e dell’arredo, ma piuttosto connesso al costruire e al pensarlo poeticamente secondo il famoso verso di Hörderlin: 'Pieno di merito ma poeticamente abita l’uomo sulla terra'. La fotografia diventa una modalità del pensiero cum figuris. In questa mostra, l’autore articola alcune forme possibili di testualità visiva che rendano conto di un habitat in atto attraverso varie declinazioni dello spazio fisico che lo hanno 'abitato poeticamente' nei suoi percorsi. Gli ingressi, i varchi, i muri e finestre, i bunker, i cubicola del riposo e del piacere, le camere dei motel, rocce e teloni sono soltanto alcune verifiche di questa mappatura che dovrà essere organizzata poi in una scomposta e asimmetrica struttura a raggiera. Il rapporto di prossimità, perciò, non è tanto adesione o complicità con l’abitare stanziale, quanto il tentativo di avvicinarsi e allontanarsi continuamente dai limiti e dai confini segnati del già visto e del già costruito. 'Noi accettiamo la realtà del mondo così come si presenta, è molto semplice' afferma Christof, il supremo creatore del Truman Show. Ma in uno spazio già saturo di simulacri, dove sarà possibile praticare la poiesis?.
Cenni biografici dell'autore
Carlo Garzia è nato a Bari nel 1944. Laureato in Lingua e Letteratura Francese, è stato docente di Francese presso il Liceo Orazio Flacco di Bari. Sin dagli anni '70, ha maturato un interesse per la fotografia, sia come autore che come operatore culturale, fondando la galleria Spazio-Immagine, la prima in Puglia ad occuparsi dei nuovi linguaggi che maturavano in Italia, soprattutto in relazione alla rappresentazione del paesaggio e lo spazio “La Corte, Fotografia e Ricerca”, nel Castello Svevo di Bari. Ha tenuto incontri, seminari e workshop, collaborando con la cattedra di Urbanistica del Politecnico di Bari e mostre personali in varie città italiane, alcune di queste fondamentali per definire l’Identità della nuova fotografia italiana: Viaggio in Italia”, 1984; L’insistenza dello sguardo, fotografia italiana 1839-1989”, Venezia, 1989; Archivi dello spazio 198797”, Milano 1998; Luoghi come Paesaggi - fotografia e committenza pubblica in Europa negli anni 90, Firenze, 2001; Atlante 007, MAXXI Roma, 2007; Vice versa, a cura di D. Pietromarchi Biennale di Venezia, Padiglione Italia, 2013; TerrAntica, a cura di Roberta Valtorta, Fornici del Colosseo, Roma 2015.
Web:
www.museonuovaera.com