Marco Mengoni in concerto
Concerti
Entrambe le tracce segnano un’importante svolta per Marco dal punto di vista artistico, grazie ad un sound inaspettato che passa attraverso esperienze musicali molto diverse. In pittura e in fotografia, il contrasto è mancanza di sfumature nei colori, e così la giustapposizione di luce e ombra è il filo conduttore di questi primi due brani, che aprono una prima importante finestra sull’intero disco. I due brani usciranno per la prima volta in contemporanea nei paesi di lingua spagnola nelle due versioni Quiero e Buena Vida.
Voglio: è un’esplosione di energia, di vita e di desiderio, un uptempo scritto da Marco insieme ad Andrea Bonomo e Gianluigi Fazio. “VOGLIO gioca con il contrasto senza sfumature, con un tempo verbale che poche volte ho usato nella mia vita e qui viene ripetuto quasi a perdere valore e significato originario – racconta Marco – Questo pezzo prende ad esempio luoghi comuni, modi di dire e atteggiamenti di vita quotidiana che vengono ribaltati ed esasperati frase dopo frase, dove tutto è il contrario di tutto. Io e miei musicisti abbiamo lavorato in studio e l’arrangiamento è quindi istintivo e “sporco”, in un rimpallarsi veloce di battere e levare coerente con il contrasto che il pezzo stesso rappresenta.
Buona vita: cambia nettamente l’approccio testuale e il suono. Scritto da Marco a quattro mani con Fabio Ilacqua e prodotto da El Guincho (già produttore dell’ultimo lavoro di Rosalia), questo brano lascia spazio a sonorità inedite che accompagnano un manifesto per augurare il meglio a chi c’è e a chi non c’è più. “In superficie è una canzone allegra, armonicamente in maggiore che però nasconde un significato molto profondo – spiega Mengoni – Un allontanamento da tutti i compromessi a cui la vita ci ha obbligato, volere bene a prescindere dalle esperienze e quindi augurare un buon percorso a tutte le persone che hanno fatto, fanno e faranno parte del nostro vissuto. Il contrasto ritorna anche in questo brano, vestito da influenze latine e allegre che ho incontrato durante il mio viaggio. Ho ascoltato musica molto lontana dalla nostra e, in questo caso, ho preso spunto da un genere che nasce in una piccola isola dei Caraibi, dove canzoni apparentemente leggere raccontano storie molto profonde e importanti”.
Bari (Bari)
PalaFlorio
viale Archimede
ore 21:00
ingresso a pagamento
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