Senza dubbio uno degli edifici più imponenti di San Severino Marche, Palazzo Servanzi Confidati fu costruito nella seconda metà del XVII sec. per volere del Mons. Fulvio Servanzi, sanseverinate e cerimoniere del Papa, su disegno di un architetto romano.
La realizzazione - che ha inglobato una costruzione precedente di cui ancora oggi restano le tracce - risultò tuttavia molto più vicina all'idea dell'architetto locale Mastripaoli, stimatissimo all'epoca per gli importanti lavori realizzati oltre i confini della regione, in particolare in Umbria.
Il palazzo fu abitazione patrizia della famiglia Servanzi, fino a quando, nel 1819, fu acquistato dalle suore dette "Virginie" che lo abitarono fino all'Unità d'Italia.
Dopo essere passato sotto il dominio dello stato italiano e dopo essere stato adibito ai più svariati usi, un accurato restauro voluto dall'amministrazione comunale, iniziato nel 1991 e conclusosi nel 1996, lo ha riportato all'antico splendore.L'ultimo rappresentante della dinastia Servanzi ad abitare il palazzo, Gaspare Servanzi, vissuto nel XVIII secolo, studioso, colto umanista, scienziato, letterato, archeologo e numismatico, inviò intorno al 1770 a Caterina II di Russia undici monete d'oro, probabilmente aurei imperiali ritrovati fra i resti della romana Settempeda (il municipio romano, già colonia, che distrutta nel 545 da Totila diede origine all'attuale San Severino).
In segno di riconoscenza, la zarina gli fece pervenire nel 1772 una tabacchiera d'oro e due medaglie appena coniate, in memoria della battaglia navale di Cesme con cui, due anni prima, fu battuta e distrutta la flotta turca nel Mar Nero.
Già pochi decenni dopo la scomparsa dello studioso, le due medaglie e la tabacchiera, oggetto del prezioso e prestigioso dono, risultarono disperse, al pari del patrimonio economico e dell'archivio Servanzi, a causa dell'insipienza del suo asse ereditario.
San Severino Marche (Macerata)
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