CATTEDRALE musical liberamente tratto da NOtre dame de Paris di Victor Hugo
Teatro
Spettacolo musicale in due atti liberamente tratto dal Notre dame de Paris di Victor Hugo
regia di Tony Bottazzo
Interpreti:
Quasimodo:Tony Bottazzo
Esmeralda: Francesca Miccoli
Frollo: Stefano Vozza
Clopin: Francesco Strambelli
Feboi: Grmano Paladino
Gringoire: Piero Loy
Fiordaliso: Flavia Muri
ballerine: Roberta Pronat, Mariapaola Sistilli, Francesca Norma Argento
Parigi, Epifania del 1482: in città sono giunti degli zingari di origine franco-spagnola che hanno occupato una vasta zona periferica che viene chiamata la “Corte dei miracoli”. Capo del gruppo è Clopin Trouillefou, di professione ladro e assassino. Gli zingari mantengono un’impressione di legalità grazie agli spettacoli di magia allestiti per la popolazione, ma in realtà i loro veri guardagni provengono da furti e omicidi. L’unica a distanziarsi da queste usanze è una bellissima zingara di nome Esmeralda, che danza sulla piazza di Notre-Dame accompagnata da una capretta di nome Djali. Altro protagonista delle vicende è il gobbo Quasimodo, un giovane deforme di origine zingara; egli è il campanaro della cattedrale, tanto che è divenuto sordo (e, di conseguenza, muto) per l’incessante rumore cui è esposto. A causa del suo aspetto ripugnante, Quasimodo è disprezzato da tutti, e vive appollaiato sui gargoyles della cattedrale 1. L’unica persona con cui Quasimodo ha rapporti è l’arcidiacono, Monsignor Claude Frollo, l’uomo che l’ha accolto e cresciuto dopo che i suoi genitori l’hanno abbandonato a quattro anni a causa della sua deformità. In virtù di tale caratteristica, Quasimodo è pure eltto “Papa dei folli” dagli zingari.
Frollo, nonostante la sua carica ecclesiastica e nonostante nell’intimo detesti gli zingari, si innamora follemente di Esmeralda, tanto da ordinare a Quasimodo, suo fedele servitore, di rapire la ragazza. Il piano viene però mandato all’aria da Phoebus de Châteaupers, capitano delle guardie, di cui Esmeralda si innamora a prima vista. Pur provando un forte sentimento per Phoebus, Esmeralda si lega a Pierre Gringoire, un poeta parigino che rischia l’impiccagione dopo essersi introdotto nel campo degli zingari. Per salvarlo dalla pena capitale, decisa dallo spietato Clopin, la protagonista sposa Pierre, pur senza nutrire reali sentimenti per lui. Come punizione per il suo gesto, Quasimodo viene invece fustigato e messo alla gogna in pubblico; la scena induce Esmeralda alla pietà e a portare un po’ d’acqua al povero Quasimodo, che si innamora di lei.
Phoebus, in seguito agli eventi, decide di conquistare Esmeralda, più attratto dalle sue fattezze che per sincero amore; egli dunque approfitta dei sentimenti della ragazza dandole appuntamento in una locanda di dubbia moralità dove, a insaputa di Esmeralda, si nasconde Frollo, che si è messo d’accordo con la guardia per poter osservare l’incontro. Travolto dalla gelosia, Frollo esce dal suo nascondiglio in un armadio appena prima che Esmeralda ceda alle avances di Phoebus, e lo pugnala alle spalle. Frollo poi fugge, abbandonando Esmeralda col corpo della guardia, apparentemente morta; la zingara, che non ha visto in viso l’arcidiacono, è quindi arrestata con l’accusa di omicidio e di stregoneria, dato che la locandiera afferma di aver visto entrare nella stanza tre persone (e non due, come risulta dopo la fuga di Frollo), di cui una quindi doveva essere il Diavolo in persona. Frollo partecipa al processo religioso contro la zingara senza scagionarla, e la situazione di Esmeralda si aggrava ulteriormente quando la ragazza, non riuscendo a sopportare le torture cui è sottoposta e convinta che Phoebus sia morto, confessa di aver ucciso il capitano, in complicità col demonio. Frollo, durante un colloquio in carcere con Esmeralda in cui le confessa di essere lui l’assassino di Phoebus, le offre la libertà in cambio però dei suoi favori. Esmeralda rifiuta sdegnata e viene condotta al patibolo.
Durante il corteo dell’esecuzione, Quasimodo riesce a rapire l’amata e a condurla a Notre-Dame, sul cui suolo vige il diritto d’asilo. Qui Quasimodo ha modo di dimostrarle la propria bontà d’animo, ignota a tutti per il mutismo e la vita ritirata condotta dal gobbo, che protegge pure Esmeralda dagli assalti di Frollo. Qualche giorno dopo, una gran folla di zingari capitanata da Clopin si ritrova davanti alla cattedrale per chiedere la grazia della zingara. Quasimodo però, credendo che la manifestazione sia a favore dell’esecuzione (né potendo intendere le richieste degli zingari),getta piombofuso dall’alto della chiesa; il re invece ordina di sedare la rivolta e di uccidere la zingara, considerata ormai da tutti una strega. L’esercito assale così la folla di zingari che viene decimata (tra di essi, cade pure Clopin), mentre Frollo, grazie ad un travestimento, fa fuggire nuovamente Esmeralda con una barca sulla Senna. Lì l’arcidiacono le rivela la sua vera identità e le ribadisce la sua offerta per ottenere la libertà, ma, dato che Esmeralda rifiuta nuovamente, egli la consegna alle guardie. In prigione Esmeralda incontra una prostituta la quale, vedendo una scarpa da neonato che la zingara tiene con sé, la riconosce come la figlioletta che tanti anni addietro gli zingari le hanno rapito. Tuttavia, neppure gli sforzi della madre appena ritrovata riescono a salvare Esmeralda, che viene impiccata. Anche la madre, nel tentativo di salvarla, muore.
Intanto Frollo osserva l’esecuzione dall’alto di Notre Dame; Quasimodo, sentendo l’uomo ridere mentre Esmeralda muore, lo butta giù dalla torre. Mentre Phoebus, ripresosi dalla pugnalata, combina un matrimonio di convenienza, il cadavere di Esmeralda viene gettato nelle fosse comuni. Quasimodo si sdraia accanto a lei e si lascia morire al suo fianco.
Galatone (Lecce)
Teatro Comunale
Via Diaz, 48
ore 21:00
ingresso a pagamento
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