Inri
Teatrofficina Zerogrammi
coreografia Stefano Mazzotta ed Emanuele Sciannamea
coproduzione Festival Oriente Occidente/La Piattaforma Danza
Restituire alla danza la leggerezza di un linguaggio diretto, colorato, poetico, il paradosso che è la vita stessa, la sensazione che quest'ultimo provoca, piangere dal ridere come ridere di dolore. E’ la poetica di Stefano Mazzotta e Emanuele Sciannamea, duo di attori-danzatori di origini pugliesi, ma operativi a Torino (teatrOfficina Zerogrammi), ospiti questo fine settimana al TaTÀ di Taranto con una doppia proposta.
Sabato 16 gennaio, alle ore 21, INRI:
INRI - Un progetto per due attori-danzatori. Il tema intorno al quale ruota l’intera drammaturgia è la pratica della fede nella religione cattolica. I personaggi di questo racconto, dai colori grotteschi, paradossali, improbabili pur nella loro veridicità, si muovono sulla scena in un percorso temporale che imita quello di una liturgia. Parlano di una religione dai tratti “meridionali”, che profuma di mandarini sui presepi, che risuona di bolero nelle piazze dopo le sacre processioni, una religione di docili vecchiette rosario-munite ancora bardate in nero, il cui Dio, dopo la benedizione nel luogo imputato, le raggiunge tra le cose domestiche. La liturgia, nei modi, nei segni che si ripetono, nelle intonazioni, diventa danza di mani giunte e ginocchia gonfie, canto di preghiere imparate a memoria in latino, fruibili nelle più goffe reinterpretazioni. I gesti e i suoni del rito rimangono detti a metà, per il timore di sbagliare, di peccare, in una teologia dove si mettono le mani in avanti prima che il peccato, sempre nascosto surrettizio dietro l’angolo, ci si stampi in faccia. Finalista del premio EXTRA 2008 [segnali dalla nuova scena italiana], lo spettacolo è inserito nella rassegna Periferie.
Sabato 16 gennaio
ore 21.00
Auditorium TaTà
via Grazia Deledda, rione Tamburi
Taranto
Costo: biglietto intero € 12,00 - ridotto (under 25 e over 65) 8 euro
Info. 099.4725780; 366 3473430
Web:
www.teatrocrest.it