Una settimana di incontri, mostre e laboratori per riflettere sul ruolo delle donne nella società contemporanea, sull’eredità culturale e civile di Cecilia Mangini e sulla necessità di continuare a interrogarsi - attraverso l’arte e la memoria - sul significato della libertà, della parità e dei diritti. È questo il cuore della seconda edizione di «Essere donne. Il canto di Cecilia», in programma dal 20 al 26 ottobre 2025 nella Sala conferenze di Palazzo Roberti a Mola di Bari (Piazza XX Settembre), città natale della grande documentarista e fotografa.
L’iniziativa nasce per sensibilizzare la comunità sui temi della parità di genere e del superamento della cultura patriarcale, attraverso la figura di Cecilia Mangini, pioniera del documentario italiano, nonché fotografa e sceneggiatrice. Nel corso della sua lunga esistenza, Cecilia ha lottato per i suoi ideali di giustizia sociale e per l’emancipazione femminile, lasciando un’eredità cinematografica e fotografica di grande valore e attualità. Dopo il positivo riscontro della prima edizione, anche questa seconda è sostenuta da «Futura. La Puglia per la parità», attraverso la concessione di un contributo da parte del Consiglio regionale della Puglia che promuove progetti culturali capaci di favorire la comprensione della disparità di genere e la decostruzione degli stereotipi.
Nel 2025 il progetto si concentra ulteriormente sull’impegno civile e la critica sociale che caratterizzavano l’approccio di Mangini, ponendosi l’obiettivo di promuovere la consapevolezza e il dialogo sull’uguaglianza di genere, interpretando in chiave contemporanea lo spirito di denuncia sociale della regista. Al contempo, “Essere donne” intende creare un’occasione di confronto fra accademia, arte e società civile, consolidando il legame tra Mola di Bari e la figura di Cecilia Mangini, e favorendo la nascita di una rete multidisciplinare e intergenerazionale impegnata sulle tematiche dell’inclusione e delle pari opportunità.
Al centro della manifestazione la mostra fotografica «Carla Atomica», realizzata dagli studenti e dalle studentesse del Biennio di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Bari, curata dalla professoressa Michela Fabbrocino e promossa da Camera Sud in collaborazione con l’Accademia. L’esposizione sarà inaugurata lunedì 20 ottobre alle ore 19, negli spazi di Palazzo Roberti, in piazza XX Settembre a Mola di Bari, e sarà visitabile con ingresso libero fino a domenica 26 ottobre.
Il progetto espositivo è incentrato sulla storia di Carla Pianetti, una donna di sessantadue anni di Gioia del Colle che, al termine di un lungo percorso personale e medico, ha completato la transizione sessuale attraverso un intervento di vaginoplastica. La mostra esplora la sua identità, il vissuto e l’estetica personale attraverso una narrazione visiva intensa e coinvolgente, generando riflessione sul rapporto tra corpo, genere e rappresentazione e ponendo al centro la forza narrativa delle immagini.
Il percorso si articola tra ritratti e “archeologia” degli accessori e degli abiti di Carla, trattati come reperti che raccontano la sua metamorfosi e testimoniano il percorso di resilienza e affermazione della propria identità. Le fotografie in mostra sono firmate da Alessia De Crescenzo, Claudia Fanelli, Francesca Carucci, Roberta Lonigro, Cinzia Postillo, Luca Michele Lamaddalena, Lucia Avitto, Marika Martella e Maria Pia Vitale, che hanno interpretato diversi aspetti della storia di Carla: dai ricordi di discriminazione del passato all’affermazione di sé nel presente, fino all’espressione libera della sua personalità futura.
La mostra sarà aperta al pubblico con i seguenti orari: da martedì 21 a venerdì 24 ottobre dalle 19 alle 21, sabato 25 ottobre dalle 18.30 alle 21, e domenica 26 ottobre con doppio orario, dalle 10 alle 13 e dalle 19 alle 21. L’inaugurazione del 20 ottobre, alle 19, vedrà la partecipazione della stessa protagonista, che offrirà al pubblico una testimonianza diretta della propria storia, trasformando l’apertura della mostra in un momento di dialogo tra arte, accademia e società civile.
Il racconto di Carla diventa così un tassello centrale del percorso di «Essere donne. Il canto di Cecilia», che sabato 25 ottobre alle 18.30 proporrà un nuovo appuntamento di riflessione, dal titolo «Raccontare per resistere: donne, corpi e diritti». A partire dall’eredità militante di Cecilia Mangini, voce pioniera e critica sulla condizione femminile, il panel metterà al centro alcune protagoniste di oggi - attiviste, artiste e rappresentanti di reti impegnate contro stereotipi, discriminazioni e violenze - in un dialogo corale che intreccia esperienze diverse per riflettere sul valore del racconto come pratica di resistenza e sulla costruzione di nuovi spazi di libertà e diritti.
Moderato dalla giornalista Barbara Facchini, l’incontro vedrà gli interventi di Maria Lucia Schito (Mis(S)conosciute - scrittrici tra parentesi), Marcella Loporchio (Fondazione Libellula), Rosy Paparella (associazione Sud Est Donne e Network nazionale Educare alle differenze), Michela Fabbrocino (Accademia di Belle Arti di Bari) e Davide Ricchiuti (Pro.Vocazione), con la partecipazione di Carla Pianetti, protagonista della mostra.
La settimana si concluderà domenica 26 ottobre, dalle 10 alle 12, con il laboratorio «Vocabolario Indocile. Parole, voci e ribellioni», a cura di Laura Capra, pensato per restituire potere alle parole legate a parità, inclusione e diritti, trasformandole in segni poetici e collettivi. Il laboratorio si ispira a due figure simboliche della libertà creativa e civile: Cecilia Mangini, pioniera del documentario e della denuncia sociale, e Maria Lai, che con le sue opere collettive ha trasformato l’arte in un legame comunitario.
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