Cavalcata Storica e Fiera dell'Incoronata
Folklore e tradizioni
Incontri culturali
ph. Paolo Marzano
Sabato 3 agosto, durante la manifestazione storico-spettacolare che si terrà nello spazio antistante la chiesa, nell’ambito della Cavalcata Storica e Fiera dell’ Incoronata, e che nell’occasione, grazie alla collaborazione della Curia Vescovile e grazie all’enorme impegno dell’ Associazione Amici Museo di Porta Falsa e del Piccolo Teatro Città di Nardò, riporterà la città ai tempi del periodo tardo-barocco, verrà aperta eccezionalmente, appena dopo i restauri, la chiesa dedicata alla Vergine Incoronata di Nardò.
Per aiutare i cittadini neritini, i curiosi e i tanti turisti presenti in zona che vorranno partecipare e condividere la festosa iniziativa:
Notevole è la bibliografia che può ragguagliare su date, eventi, regnanti, casate, come gli ordini religiosi che si sono succeduti in questi territori, ma qui si vuole tentare di sostenere e guidare lo spettatore che, una volta entrato in quello spazio, nella breve visita, rimarrà ‘incantato’ e inizierà a far scivolare lo sguardo su quelle strutture lasciandosi catturare, sia dalle possenti strutture (grandi pilastrature e ampie volte), sia dall’artistico lavoro finemente “cesellato”, della scultura degli altari.
L’Universitas, cioè il governo municipale del tempo, insieme al popolo e con l’approvazione vescovile pensarono di costruirla nel 1570, i lavori furono conclusi nel 1599. Una chiesa dalle caratteristiche prevalentemente comuni alle costruzioni realizzate dal costruttore neritino Giovanni Maria Tarantino. Anche se questa è quella più grande. Un ragguardevole volume, alleggerito dalla linearità delle ben disegnate incorniciature, come uno “scrigno” (forziere), tenuto ben saldo agli spigoli e lateralmente, da paraste binate poste su alti zoccoli a ‘dado’ con ‘rosetta’ centrale. Appena entrati si gode dell’ampio spazio e, solo in un secondo momento, si inizia a strutturare la distratta visione. I più accorti distingueranno il festone continuo di alloro applicato al soffitto che disegna la volta, riquadrandone la parte centrale e generando la linea degli altari. Infatti si iniziano a distinguere i sei altari posti, tre per lato, in alte nicchie voltate. Gli altari erano dedicati ai santi Agostiniani (ordine al quale la chiesa era stata consegnata). Lasciandoci l’ingresso alle spalle abbiamo (il più vicino) al lato destro quello del Santissimo Crocifisso, poi di San Nicola da Tolentino e Santa Geltrude. Nel lato sinistro invece, troviamo quello di San Guglielmo Abate, poi un altro dedicato alla Madonna della Consolazione e a Sant’ Agostino. La chiesa risentì notevolmente del terremoto del 1743 al tempo del vescovo Carafa e molti degli altari vennero ricostruiti (influì l’altezza del tempio e la qualità del terreno). Molto interessante, fra gli altari, per gli storici dell’arte rimane quello di Sant’Agostino con l’elegante decorazione ai lati. Ma la scena dominante, più che l’altare centrale presbiteriale, testimonianza della linea compositiva dell’epoca, è catturata da una delle “macchine della meraviglia” più imponenti, sontuose e splendide del Salento per grandezza e spettacolarità. E’ l’altare “privilegiato”, situato nel transetto destro e dedicato al piccolo dipinto centrale raffigurante la Vergine nell’atto di esser incoronata da suo figlio, il Cristo (ora appena visibile). Da qui, il nome della chiesa, nata molto probabilmente sopra o al posto di un’antica chiesetta che possedeva già quel quadro, indicato come ‘miracoloso’ (periodo del vescovo A. Salvio). Ai lati della Madonna Incoronata ‘protettrice di Nardò’, i compatroni della città, S. Michele Arcangelo e S. Antonio da Padova. Per un momento, immaginiamo l’altare com’era al tempo; dorato e colorato dai tessuti dipinti, dei santi e del panneggio con i mille putti immersi nel brulichio di cui ‘visivamente’ potremo sentire quasi il ‘rumore’.
E questa, è solo una piccola parte della Nardò a venire, questo è l’esempio utile a scorgere la possibile maestosità e grandezza della città. Quella che, in effetti, c’è sempre stata, ma nascosta o preservata (troppo preservata), dagli occhi dei più.
E’ questa la ‘bellezza’ che dovremmo con impegno e passione, salvaguardare e far ‘risuonare’ di unicità nell’intorno. Uno scrigno antico, ora ne siamo più convinti, che contiene il più prezioso dei tesori: il nostro futuro.
Nardò (Lecce)
Chiesa dell'Incoronata
ore 18:00
ingresso libero
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