Nell’ambito di Aspettando Crocevia… - il prequel del festival Crocevia per lo Ionio, giunto alla sua della sesta edizione, che si terrà a Nardò dal 27 al 29 agosto - giovedì 17 luglio alle ore 20.30 nel bellissimo giardino della Biblioteca Vergari di Nardò l’ospite è Marina Pierri con il romanzo Gotico Salentino (Einaudi). L’autrice dialogherà con Silvia Muci e Marialucia Rocca.
Gotico salentino, romanzo d’esordio di Marina Pierri, oggi alla sua terza ristampa, è uno dei dieci titoli 2025 a essere stato selezionato dal Festival del Cinema di Berlino per grande potenziale sugli schermi.
Filomena Quarta – ex giornalista quarantenne, da poco orfana di padre – si ritrova all’improvviso in bolletta e con un’ingombrante eredità: la Dimora Quarta, un’enorme casa che appartiene da generazioni alla sua famiglia. Così, si vede costretta a lasciare Milano e la sua vita di prima per raggiungere Palude del Salento. L’idea è quella di rendere la casa – «perfettamente ammodernata, dieci camere da letto, a pochi chilometri dal Mar Ionio» – un sontuoso Bed&Breakfast. Questo, se solo la dimora non fosse parte del problema: è, da sempre, infestata. Del resto Filomena, quando era bambina, proprio tra quelle mura ha visto un fantasma. La malumbra, lo spettro rabbioso di una monaca oscura, è il motivo per cui Filomena a sei anni venne soprannominata dagli abitanti di Palude la stria ca ite li muerti, la bambina che vede i morti. E mentre i coetanei la emarginavano e gli adulti avanzavano improbabili richieste (colloqui con mariti defunti, tentativi di contatto con la cognata trapassata che sicuramente sa dov’è il plico del catasto, e persino la pretesa di avere i numeri buoni del Totocalcio), la famiglia Quarta ne approfittava per nascondere più a fondo le sue colpe. Ma oggi Filomena non è più una bimba sperduta, e non è più sola. Con lei ci sono le fantasime che suo malgrado è riuscita a evocare: Mary Shelley e Shirley Jackson, le regine del terrore, che si riveleranno indomite e fidate consigliere. In bilico tra la tradizione letteraria ottocentesca e l’andamento scatenato delle serie tv, Marina Pierri racconta di femminismo, legami famigliari, psicoterapia e patriarcato, sempre con intelligente leggerezza. Perché a volte basta poco per riappropriarsi di una libertà, di tutte le libertà, partendo dalla memoria e facendone un atto collettivo. Del resto, «c’è una cosa sola che desiderano le Ombre: essere viste».
Marina Pierri è una scrittrice, critica televisiva, autrice e docente italiana, nota per il suo lavoro nel campo della serialità televisiva e degli studi di genere. Ha collaborato con testate come MYmovies, Vanity Fair, Rolling Stone, e La Repubblica, occupandosi di serie TV, narrazione e rappresentazione femminile. È cofondatrice e direttrice artistica del Festival delle Serie TV di Milano (FeST), e tiene corsi di storytelling e sceneggiatura in varie scuole di cinema e scrittura. È autrice del saggio Eroine (Tlon, 2020), in cui analizza le protagoniste femminili delle serie TV attraverso il filtro del viaggio dell’eroina, un’alternativa femminista al tradizionale “viaggio dell’eroe”.
La sua attività si concentra sulla narrazione inclusiva e sulla rappresentazione delle identità marginalizzate, con un approccio che unisce pop culture e critica sociale.
Ha pubblicato inoltre Lila (Giulio Perrone 2023) e Spettri (Einaudi 2024). Sempre per Einaudi ha pubblicato Gotico salentino (2025).
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