Per la prima volta nella storia della città di Martina Franca, il 15.06.2023, è stato aperto al pubblico il “Conservatorio di Santa Maria della Misericordia” meglio conosciuto come Convento di Clausura delle "Monacelle".
Questo si è reso possibile grazie al favore e al riguardo che e il suo Presidente della Fondazione Caracciolo - De Sangro ha avuto verso i propri concittadini e all'operato dell'ApS Liberuomo curatrice del museo.
L'Opera Pia iniziata da D. Aurelia Imperiali, moglie di Petracone V, ottavo duca di Martina, ha sede nell' ex palazzo Turnone, uno dei palazzi nobiliari più antichi di Martina Franca risalente all'età angioina (1300 - 1500), posizionato nell’ex quartiere ebraico, dove si rifugiarono i cittadini ebrei di Oria a seguito delle incursioni saracene, all'ingresso della zona denominata in dialetto martinese "U Curdunnid", e antico centro pulsante della vita cittadina.
La storia del Conservatorio nasce con la rivolta di Masaniello al Re di Napoli del 1648 per via della quale, il VII duca di Martina, Francesco I Caracciolo, spostò la residenza della famiglia ducale nella nostra cittadina per mantenere un controllo più attento sul territorio. Alla sua morte gli succede il ?glio Petracone V che sposa D. Aurelia Imperiali.
La duchessa D. Aurelia Imperiali nel 1710 diede inizio all’Opera Pia ospitando le prime 10 ragazze bisognose, salvandole così da un futuro infausto; e di seguito, nel 1725, con la costituzione della Fondazione Caracciolo, completa dando effettivo inizio al “Conservatorio di S.Maria della Misericordia”.
In tale Opera Pia le ragazze ospiti seguivano una regola ancestrale delle eremetiste agostiniane, che le costringeva ad una rigorosissima Clausura.
L'Opera di cui parliamo si è mantenuta laica nei secoli come a voler rimarcare il potere della famiglia Caracciolo rispetto a quello della chiesa e tale particolarità ha fatto in modo che il convento sia stato creato e si sia mantenuto come un'istituzione unica nel suo genere.
Con accesso tramite visita guidata, nelle sale del Convento sarà possibile percorrere un viaggio lungo quattrocento anni, incentrato su esistenze umane dedicate alla carità, al lavoro e alla preghiera, ma anche e soprattutto provare un'esperienza in cui sarà possibile rivivere i momenti cruciali e gli avvenimenti storici che hanno visto protagonista la nostra città negli anni che vanno dalla seconda metà del `600 ?no ai giorni nostri.
All'interno del conservatorio sarà possibile ammirare opere di singolare bellezza, quali dipinti su tela, sculture, statue, e argenti di maestri artigiani napoletani, i lavori delle Suore, maestre nell'arte del ricamo in oro, tra cui paramenti sacri, insieme ai rarissimi e preziosi ricami in seta e oro, le salette conviviali, le celle, il coro e la chiesetta con l’ormai raro “barocchetto martinese” unito ai fregi, ai marmi policromi, le passeggiate sui tetti e la torre campanaria del Conservatorio delle anime.
aperto tutti i giorni
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