Fra il 1600 ed il 1700 Molfetta si rinnova in un clima di ripresa culturale nello sviluppo delle arti e delle scienze, grazie anche all’azione di eminenti personaggi che mantennero rapporti con i centri maggiori della cultura meridionale ed europea. La galleria dei molfettesi illustri offre un panorama di quel contesto in cui si imposero le opere letterarie di A. A. Lupis, di G. Filioli, di V. Volpicella. Nelle scienze fondamentali si rivelarono gli studi di G. B. Verni, G. Poli, C. S. Minervini, G. D. Radivani. Il più grande degli artisti molfettesi fu senza dubbio Corrado Giaquinto, affermato pittore nella storia dell’arte in Europa nel corso della prima metà del ‘700. La musica vide protagonista Luigi Capotorti, maestro di cappella a Napoli ed autore di numerose opere. Lo sviluppo della musica trova amplificazione anche all’interno delle chiese, attraverso la presenza di splendidi organi, come appunto quello della Cattedrale. Pur conservando reminiscenze tardorinascimentali, la Chiesa del Purgatorio, costruita nel XVII secolo, si caratterizza per la pianta a croce greca allungata e la cupola ottagonale con stucchi settecenteschi. La Cattedrale, assieme alla chiesa di San Pietro, mostra una imponente facciata barocca, dominante specularmente verso la città medioevale. La sua costruzione ebbe inizio nei primi decenni del 1600, ad opera dell’Ordine dei Gesuiti che la dedicarono a S. Ignazio di Loyola. Altrettanto significativi nella storia religiosa e culturale della città, la Chiesa ed il complesso conventuale di San Domenico, attuale sede di contenitori culturali (Biblioteca Comunale, Archivio Storico, Museo della Storia della Città, Auditorium).
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