E’ limitrofa alla provinciale Manduria-San Pietro in Bevagna. Il nome forse è dovuto al fatto che sia stata attraversata da sempre dall’ unica strada che da Casalnuovo, passando per Felline, portava al Santuario di S.Pietro in Bevagna, proprio vicino a1 mare, dove i monaci benedettini d’Aversa dimoravano. La masseria è composta da un corpo di fabbrica imponente realizzato in più epoche, collocato a nord di un ampio cortile, costruito con tufi . La parte primaria de1 fabbricato è una torre che si sviluppa su due piani. Essa, a pianterreno, è composta da più vani con volta a botte e a stella. Al primo piano si accede tramite una scalinata costruita in pietra dura, attualmente crollata (i vani che compongono il primo piano non possono essere descritti a causa del crollo della scala che conduceva all’accesso).La difesa della torre è composta da caditoie posizionate su tutti i lati del fabbricato, doppie sui punti più vulnerabili. Alla torre nel tempo è stato affiancato un corpo di fabbrica, anch’esso strutturato su due piani. Il pianterreno è composto da vani con volta a stella adibiti alla lavorazione del latte. Il primo piano non è accessibile. All’esterno di detto fabbricato è stato costruito un “ingegno” per attingere 1’acqua da una cisterna scavata nella roccia. A nord di questi corpi di fabbrica sono stati costruiti dei locali a pianterreno, adibiti a “curti” e pagliai; in alcuni vani ci sono mangiatoie e un vano è dotato di forno. Le volte sono in prevalenza a stella. Ciò che incuriosisce di questa masseria sono i vani adibiti a pagliai e i1 grande cortile. Una masseria che possiede la maggior parte dei terreni a macchia non ha bisogno di tanta paglia. Tanto meno i vani adibiti a “curti” non dimostrano che la masseria posse­desse tanto bestiame da giustificare un cortile così grande. Forse servivano per la sosta delle mandrie in transumanza che si fermavano nei pressi del Santuario di S. Pietro in Bevagna.
da mandurianet.it