Nelle immediate vicinanze della "Cittadella", dove dominavano i palazzi delle famiglie più distinte di Ferrandina, nei primi decenni del '700 s'innalza l'imponente mole del complesso conventuale di San Domenico, dove si trasferiscono i padri domenicani dalla dimora primitiva vicino alla chiesa della Madonna de Loreto.
Il progetto dell'opera è stato affidato all'ingegnere D'Andrea Moltò di Roma, e per la costruzione giungono maestranze specializzate dalla Puglia e dalla Campania. E su tutti mastro Di Mauro e mastro Nicola. Carleo di Cava dei Tirreni.
La grandiosità del progetto e la complessità dei lavori vedono il traguardo solo nel 1790, a pochi anni dalla soppressione del 1809.
Oggi, il complesso monumentale accoglie la biblioteca comunale, l'archivio storico comunale, il liceo scientifico, e il chiostro viene adibito per attività culturali e rimane contenitore naturale ideale per ospitare mostre di alto livello.
CENTRO CITTà E CENTRO STORICO
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