il Tacco di Bacco

All'Orfeo di Taranto Mozart rivive nelle risonanze folk di Gilles Apap

All'Orfeo di Taranto Mozart rivive nelle risonanze folk di Gilles Apap
In scena, mercoledì 26 gennaio 2011, al Teatro Orfeo di Taranto, per la XIX Stagione Concertistica "Eventi musicali" dell'Orchestra ICO della Magna Grecia, uno dei concerti più anticonvenzionali e suggestivi di questa stagione musicale pugliese: Mozart in Folk. "Sarà un concerto molto particolare", ci ha sussurrato l'addetto stampa dell'Orchestra ICO, mentre ci accoglieva nel foyer. E' stato molto di più. Il sipario si apre con L'Orchestra della Magna Grecia che esegue magistralmente la Suite per Orchestra Pulcinella di Stravinsky: archi e fiati, dalla forza compatta ed esplosiva, che ripercorrono spazi e note ben conosciute nel mondo della musica classica. Poi il direttore d'Orchestra, il M° Maurizio Lomartire, ferma l'Orchestra ed entra il protagonista indiscusso della serata: Gilles Apap. Diventato famoso nell'ultimo anno grazie a un suo video pubblicato clandestinamente, in cui suona la sua particolarissima cadenza del Concerto K. 216 in sol maggiore di Mozart (con sorprendenti sconfinamenti in vari repertori "popolari" come il bluegrass americano, la musica gitana dell'Europa dell'est, la musica tradizionale irlandese e indiana), è stato oggetto di un fittissimo passaparola, superando il milione di collegamenti e portandolo sulla copertina di "The Strad", la più importante rivista inglese dedicata al violino. La musica del violinista francese, di origini algerine, diventa così realtà messaggera del virtuale per lo strumento dei virtuosi. E già qui la prima stravaganza: un interprete di musica classica diventa una star grazie a internet, il mezzo della contemporaneità per eccellenza. Il primo movimento ripropone, naturalmente, il Concerto per violino e orchestra N. 3 Kv. 216 in Sol maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, uno dei cinque scritti dal compositore salisburghese per questo strumento. In questo concerto, ispirato ancora allo spirito galante, Mozart alterna momenti di scrittura "intima" con passaggi di grande commozione, a esaltanti parti virtuosistiche che sembrano riservate al violino solista Gilles Apap. In questo primo momento il suo violino segue ancora abbastanza fedelmente le proposte dell'orchestra acquistando nonostante ciò il giusto rilievo. L'impressione è di un concerto di Mozart pensato con un modesto apparato virtuosistico, quasi prevedesse nel lontano 1775 che a distanza di secoli Apap ne avrebbe ridefinito i limiti. Dal secondo movimento, le digressioni del violino solista divagano tra stili e generi, mantenendo un filo conduttore che appassiona gli ascoltatori ed entusiasma gli orchestrali. A rendere questa atmosfera onirica infatti, c'è l'Orchestra della Magna Grecia, con un'esecuzione appassionata e piena di sorrisi, molto più di impatto rispetto alla classica austerità. E qui la seconda sorpresa: la musica "colta", seriosa e a volte grave, si trasforma in un gioco di rimandi tra solista e orchestrali, in contaminazione tra stili lontani, che "scatena" la stessa Orchestra, divertita e allo stesso tempo affascinata dai virtuosismi e dal talento di Apap. La terza parte è il trionfo del Folk con brani irlandesi, gitani, country americani: Apap sconfina in culture diverse, trascina nei vari repertori musicali eseguiti con immutata dedizione quasi fossero impercettibili i loro confini, regalando uno spettacolo sorprendente ed emozionante, ricco di fascino e suggestioni. Si lascia il teatro consci di quanto i confini siano labili e frutto di costrutti umani: Mozart supera i margini della musica "colta", si apre e si regala al grande pubblico grazie alle risonanza folk del violino di Gilles Apap. Pasquale Convertino Barbara Serio

27/01/2011 00:00

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