il Tacco di Bacco

Augias racconta Chopin: una “lezione di stile”

Augias racconta Chopin: una “lezione di stile”
Tutto esaurito al Teatro Tatà di Taranto per il 13° appuntamento della stagione concertistica Amici della Musica “Arcangelo Speranza”. Lo spettacolo presentato da Corrado Augias, “ Raccontare Chopin”, con la regia di Felice Cappa, ha offerto sicuramente un nuovo modo di ascoltare e capire la musica che il pubblico in sala pare abbia gradito particolarmente. L’aiuto delle elaborazioni video di Andrea Bocca, l’apporto musicale del m Giuseppe Modugno, completano la lista degli ingredienti utili per raccontare la breve ma intensa storia del grande compositore polacco scomparso prematuramente all’età di trentanove anni, ma che ha lasciato un segno indelebile nelle storia della musica e non solo. Fryderyk Chopin non ha bisogno di presentazioni, forse tra i grandi della musica è il personaggio con il quale più o meno tutti prima o poi, in qualche modo, ne veniamo a contatto. E non mi riferisco in questo caso agli addetti ai lavori. Basti pensare all’uso che si continua a fare ancora oggi della sua musica, dagli spot pubblicitari alle suonerie dei telefoni. Chi non è mai stato “colpito” da un notturno di Chopin? Chi non è mai rimasto suggestionato dalle note della celeberrima Polacca in La b. maggiore? L’arte di Chopin ha pochi eguali nel panorama universale, ha qualcosa di straordinariamente “popolare” che lo rende accessibile a tutti, quasi come se ereditassimo un cromosoma nascosto nel nostro DNA che ci porta a conoscerlo da sempre. Ma non voglio ora stare a spiegare l’importanza e la bellezza delle composizioni chopiniane, c’è tanto materiale da cui attingere, ma soprattutto, ci riesce benissimo il grande Corrado Augias, Deus ex machina della serata. Il noto giornalista, scrittore e conduttore televisivo, ha tutti i requisiti necessari per trattare la materia in questione: cultura, passione, eleganza, e un certo humour d’impostazione anglosassone che impreziosisce gradevolmente la serietà degli argomenti trattati. La formula descrittiva di questo spettacolo è senza dubbio piacevole e originale, una rappresentazione multimediale che tiene impegnati i vari sensi, passando tra immagini, musica e parole. Un’occasione per far conoscere al pubblico, quello che si nasconde dietro quelle pagine musicali che abbiamo forse imparato a conoscere, ma di cui spesso non sappiamo cosa le ha generate, soffermandosi su quegli aspetti umani e privati spesso tralasciati o messi in secondo piano. Quando la musica si spiega e non si ascolta, si rischia facilmente di scivolare in quei rituali ormai stereotipati della lezione/concerto che finiscono solo per farci risparmiare qualche compressa di valeriana prima di andare a letto, ma non è questo il caso. Questo tipo di operazioni, mirate alla formazione e all’approfondimento, se ben strutturate (come lo spettacolo al quale abbiamo assistito), possono essere utili a creare quella cultura musicale di cui tanto si parla, e che spesso si confonde con qualche odiosissima ora scolastica di educazione musicale, o come purtroppo avviene, con il semplice "acquisto" di una poltrona da riscaldare a teatro… Penso bisogni iniziare a maturare l’idea pratica, e in questo va dato merito all’associazione “Arcangelo Speranza”, che il pubblico vada anche preparato, educato, appassionato e avvicinato con nuovi mezzi e nuove idee alla bellezza di un’arte che mai come in questo momento rischia di soffocare nel degrado socio-culturale al quale stiamo assistendo ormai da diversi anni. Mr Gradus

19/03/2011 00:00
Redazione - il Tacco di Bacco

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