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Vittorio Arrigoni, Restiamo Umani

Vittorio Arrigoni, Restiamo Umani
Riceviamo e pubblichiamo. Non lo conoscevo direttamente Vittorio. Ma chi lavora o ha lavorato in Palestina mantiene un legame comune e profondo coi luoghi, i volti, le storie e le passioni di quel martoriato paese. Capita così, che anche se non direttamente, ci si conosce e ci si incontri in rete, in uno dei Forum di solidarietà delle Ong e delle Associazioni presenti in loco, scambiandosi informazioni, esperienze, progetti, rabbia, dolore. Siamo in tanti in Italia che, in un modo o nell'altro, direttamente o indirettamente, siamo legati alla Palestina e alla R-ESISTENZA del suo popolo. Vittorio era uno che, vivendo e condividendo fino in fondo la drammaticità dell'esproprio dei diritti del popolo palestinese, continuava direttamente, rimanendo assediato a Gaza dal 2008, a inviarci segnali di speranza, di dignità, di passione e di morte. Fino a questa sua ultima testimonianza. Quasi e ancora una volta il venerdì di passione che precede l'aurora di un nuovo giorno di resurrezione....legato fino alla fine a quel popolo che ha amato e di cui - nei giorni terribili dell'assedio della Striscia dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009 - ha lanciato il grido: "Gaza: restiamo umani"! La sua testimonianza, la cronaca di quei terribili giorni, l'aveva raccolta in un piccolo opuscolo che aveva intitolato proprio così e che, come lui stesso diceva, "è il punto di vista di una vittima e non di un semplice cronista, in situazioni di assoluta precarietà, spesso trascrivendo l'inferno circostante su un taccuino sgualcito piegato sopra un ambulanza in corsa a sirene spegate, o battendo i tasti su di un computer di fortuna all'interno di palazzi scossi come pendoli impazziti da esplosioni tutt'attorno." Di fronte alla guerra e all'ingiustizia che sta violentando il mondo, Vittorio Arrigoni aveva messo in gioco la sua vita e l'ha persa. L'aveva fatto per reagire alla tanta, troppa indifferenza che circonda tante tragedie umane come quella dei palestinesi di Gaza. L'aveva fatto per rompere il silenzio complice di tanta informazione e "l'imperdonabile assopimento della coscienza civile". E' amaro dirlo oggi ma mentre Vittorio ha perso la sua vita in un giorno, molti altri, prigionieri del cinismo e dell'egoismo, la perdono tutti i giorni. Due giorni fa aveva mandato il suo ultimo comunicato (allegato). Ora la sua voce non c'è più. A noi il compito di raccogliere il testimone affinchè, dopo la sua morte, non si spenga anche quella dei tanti senza-voce che vivono prigionieri nella Striscia di Gaza (e in ogni altro luogo dove vengono negati e calpestati diritti, dignità e giustizia). A noi il dovere di osare ed essere ancora "In piedi, testimoni di Pace" (Don Tonino Bello). Carlo Mileti presidente Cooperativa Commercio Equo e Solidale, da 5 anni operante in Palestina col Progetto "Olivo: Pace e Giustizia nel Mediterraneo" Questo è l'ultimo comunicato pubblicato da Vittorio Arrigoni il 13 aprile 2011 4 palestinesi morti nei tunnel della sopravvivenza di Gaza 4 lavoratori sono morti ieri notte per via del crollo di uno dei tunnel scavati dai palestinesi sotto il confine di Rafah. Tramite i tunnel passano tutti i beni necessari che hanno permesso la sopravvivenza della popolazione di Gaza strangolata da 4 anni dal criminale assedio israeliano. Dai tunnel riescono a entrare nella Striscia beni principali quali alimenti, cemento, bestiame (vedi foto). Anche gli ospedali della Striscia si approvvigionano dal mercato nero dei tunnel. Dall'inizio dell'assedio a oggi più di 300 palestinesi sono morti al lavoro sotto terra per permettere ad una popolazione di quasi 2 milioni di persone di sfamarsi. E' una guerra invisibile per la sopravvivenza. I nomi degli ultimi martiri sono: Abdel Halim e suo fratello Samir Abd al-Rahman Alhqra, 22 anni e 38 anni, Haitham Mostafa Mansour, 20 anni, e Abdel-Rahman Muhaisin 28 anni. Restiamo Umani Vik da Gaza city

15/04/2011 00:00

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