il Tacco di Bacco

Torre Regina Giovanna, Sabato 18 giugno Mannarino non delude le aspettative

Torre Regina Giovanna, Sabato 18 giugno Mannarino non delude le aspettative
Dopo tre SOLD OUT in un anno all’Auditorium Parco della Musica di Roma, ALESSANDRO MANNARINO arriva in Puglia per presentare in concerto “SUPERSANTOS”, il suo ultimo e atteso disco di inediti. “SUPERSANTOS” (Leave srl/Universal) contiene undici brani che raccontano un viaggio, dal tramonto all’alba, dove si intrecciano vicende e si incontrano personaggi tutti legati a un filo, quello della fine del mondo. Sabato 18 giugno presso Torre Regina Giovanna, Mannarino e la sua formidabile band, hanno dato vita ad un concerto unico nel suo genere. Un’atmosfera da osteria dove si mescolano storie di ubriachi e di zingari. Surrealismo ricco di recitazione, i suoi concerti sono appassionati viaggi nelle vite limite della nostra società. Ritmi forsennati, gonne al vento, vino e lanterne, festa a crepacuore, ballate struggenti, lamentazioni funebri e sciarade che si mescolano al cantautorato e alla world music. Quando inizia a suonare in un primo momento il ritmo ti travolge e i testi delle sue canzoni passano in secondo piano, con una birra in mano il tuo unico desiderio è quello di sfogare lo stress quotidiano, si danza scacciando via i pensieri, almeno per un istante, almeno per quella sera! Ci vuole poco però per accorgersi che quei ritmi sono accompagnati da struggenti parole circondate da un alone romantico e nostalgico, parole di vita quotidiana di dolore e di gioia, sentimenti che si mescolano alla magia della musica e alla follia. I personaggi delle sue canzoni prendono vita, c'è il pagliaccio che danza nascondendo dietro al riso un pianto amaro, vedi l'innamorato che, all'orecchio dell'amata, dà eco alle parole cantate cercando di esprimere un intimo desiderio d'amore. C'è l'ubriaco, inebriato dall'alcol, dai sentimenti e dalle emozioni. C'è chi si commuove pensando a qualche addio dovuto pronunciare a denti stretti e chi ride per un ritorno insperato. Mannarino in concerto è tutto questo e forse anche di più. Supersantos, riaccende in me ricordi spensierati di una lontana fanciullezza, quando fuori dal tabacchi si faceva comunità condividendo i pochi spiccioli per l'acquisto di un pallone in gomma, arancione e nero, per l'appunto, Supersantos era il suo nome. Mentre già si faceva la conta per le squadre, uno del gruppo entrava e lo comprava. Ci avrebbe fatto giocare per ore e ore, ma durava solo una giornata, in qualche modo il vento riusciva sempre a portarcelo via. Il ricordo di quella giornata sarebbe rimasto a lungo, le emozioni provate in quel campetto improvvisato e il dispiacere per la perdita di quel pallone poco stabile e molto economico sono le stesse sensazioni che si provano quando, alla fine del concerto, Mannarino ci benedice con il suo elsir d'amore. Il concerto era finito, sparivano i personaggi delle sue canzoni, intorno a me con grande fretta le persone tornavano a ricoprirsi il volto con la maschera della realtà, ritornava lo stress, in un certo senso era finita la magia, il vento aveva portato via il nostro Supersantos. Emanuele

22/06/2011 00:00

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