Quando sale sul palco, Eugene Hütz, frontman dei
Gogol Bordello, si sente a casa. Insieme al pubblico già alticcio dell’
Acqua in Testa Festival, si sfila la maglietta e quando i fan si sborniano, sbevazza anche lui, e quando innaffiano le teste con il vino che avanza, dal palco lo fa anche lui.
Chitarra sempre a tracolla,
Eugene Hütz non la molla nemmeno per incitare i cori e il “pogo” del pubblico, in delirio già al primo pezzo, la rumorosa
Tribal connection.
Il gypsy punk dei Gogol Bordello si manifesta in un trambusto di percussioni, con la melodia del violino, suonato da “The king of Russian rock’n’roll”, come l’ha presentato Hütz,
Sergey Ryabtsev, accompagnato dal tratto folk della fisarmonica e l’indefessa chitarra acustica di Hütz. Numerosi sono stati i brani tratti dal loro ultimo album, pubblicato nel 2010,
Trans-continental hustle, tra cui le meravigliose My companjera, Pala Tute, Sun is on my side, Break the spell e l'estrosa Immigraniada.
Un concerto adrenalinico, con due brevi pause che anziché frenare il pubblico, lo hanno galvanizzato, pungolando Hütz a tornare sul palco.
Santa Marinella, la contestata canzone dalle mille e una imprecazioni, ha solleticato l'estro di Bari, mentre l'originale
Wonderlust King e la nostalgica
Immigrant Punk si sono rivelate due bombe di divertimento. In un momento di taranta ed eccessi, sia sul palco che in platea, la stravaganza di Hütz si è rivelata anche con il monito, in italiano, “Chi non salta Berlusconi è”.
Insieme ai Gogol Bordello, sul palco dell’Acqua in Testa Festival, venerdì 8 luglio scorso, si sono esibiti anche Folkabbestia, Camillorè, Insintesi feat. Mascarimirì e i Boom Boom Vibration.
Mariagrazia Semeraro
WEB:
https://www.acquaintesta.it
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