Italia Wave Love Festival 2011, Puglia Sounds porta a Lecce un clamoroso flop
I primi segnali li ho percepiti quando, il pomeriggio di venerdì 15 luglio, ho prenotato la mia camera per quella sera stessa, in un b&b carino ed economico, di sole 5 camere. Non mi aspettavo di trovarlo libero per il fine settimana di Italia Wave Love Festival.
Sono arrivato allo stadio intorno alle 21. Non ho avuto alcun problema di parcheggio, ho parcheggiato esattamente di fronte all'ingresso della curva. Non c'erano auto parcheggiate se non una lunga parata di camioncini di hambuger e kebab deserti.
All'ingresso dello stadio lo scenario era desolante, le poche centinaia di fan di Paolo Nutini si erano accalcati immediatamente sotto al palco e, dopo di loro, il nulla, eccetto uno spiegamente massiccio di security, staff, promoter.
Come può un evento promosso da mesi e insistentemente su tutti i canali di informazione nazionali e regionali essere un flop? Non ricordo alcun evento pugliese che abbia catalizzato l'attenzione di così tanti mass media nazionali da Radio Capital a Radio Rai, passando per Repubblica, l'Unità, MTV.
Anche il giorno dopo, la serata di Lou Reed, non è andata molto meglio. Due note. La prima, fuori dallo stadio, gli automobilisti si fermavano e mi chiedevano: "Ma che concerto è?" ed io: "Lou Reed" e loro: "Lu chi?" (da leggere con l'accento leccese).
La seconda è stata dopo il concerto, nel centro storico di Lecce, le cui viuzze erano piene di giovani e meno giovani. Chiacchierando, qualcuno di loro mi ha detto "Ah si, Lou Reed, troppo caro... vediamo domani sera, la serata è gratuita..."
Insomma, diciamolo, il flop è stata colpa nostra. In fondo noi pugliesi siamo abbastanza provincialotti. Lou Reed chi lo conosce da noi? O, ancora, quelli che lo conoscono, ci pensano due volte prima di rompere il salvadanaio e spendere 25 euro.
Qualcosa mi fa pensare che non ci sarà un Italia Wave 2012 in Puglia... Il rammarico non investirà nessuno, perchè ci sono tanti altri festival di successo nati in Puglia, divertenti, grandi trampolini di lancio per i musicisti, ben consolidati tra la gente, che costano meno al pubblico e alle amministrazioni.
CC