La pioggia ha frenato l'entusiasmo dei fan, ma non il suo. Alex Britti, a Locorotondo (Bari) lo scorso 29 luglio per l'unica data in Puglia del suo tour, si è esibito davanti ad una platea di poche centinaia di persone.
Con
“Gelido” entra sul palco aggrappato alla sua chitarra e accolto da un urlo all'unisono dei presenti, mentre le nuvole abbandonano il cielo, finalmente. Alla seconda canzone, “Prendere o lasciare”, il pubblico è già appagato, anche perchè sa di poter godere lo spettacolo senza una ressa rumorosa e incresciosa.
Non è solo un concerto pop. Con lui non lo è mai. Cambia la chitarra sfoggiandone una blues e raccontando gli anni dell'infanzia: “Io ho sempre ascoltato il blues. È roba da americani, si parla inglese, ed io cosa c'entro con l'inglese? Eppure mi piace, allora prendo questa chitarra e suono qualcosa simile al blues ma canto in italiano e il risultato è sempre pop”. Così, non solo suona, ma incanta la platea con “Esci piano”, tratto dall'ultimo disco “.23”.
Usa il palco in modo edificante, spiegando il valore della musica cantautorale italiana con una battuta “Tutti sono bravi a cantare in inglese, tanto nessuno capisce niente!”.
Sempre tratte dall'ultimo album, interpreta
“Buona Fortuna” e “Piove”, ma le canzoni diventano intermezzi tra le sue improvvisazioni straordinarie, e non viceversa. Tra un assolo ed un altro, dal blues al country fino al rock, districandosi tra loop, tapping e virtuosismi viene confermato ancora una volta il suo talento inconfutabile alla chitarra.
“Da piccolo”, “Milano”, “Come chiedi scusa” e poi ancora la brillante
“7000 caffè”, la melodica
“Una su un milione” e la tanto valida quanto romantica
“Oggi sono io”. Qualche anno fa avremmo visto le mani del pubblico in aria a dondolare la fiamma di un accendino, oggi queste canzoni sono accompagnate dalle fotocamere e dagli I-phone illuminati, più in alto possibile, per catturare qualche nota e qualche immagine immortale.
Alex Britti non dimentica il
jazz, quanto è difficile farlo bene, farlo apprezzare, ma anche quanto è importante per un musicista: “Fate un giro nel jazz e poi suonate quello che vi piace, come me. Al jazz ho dedicato una canzone dal nome originale, 'Jazz'!”. Altri applausi per lui. Immancabili in scaletta anche
“Immaturi”, colonna sonora dell'omonimo film di Paolo Genovese, e vecchi brani come
“La vasca”,
“Mi piaci” e
“Solo una volta”.
Due ore di concerto per lui e per la sua band: Luca Scorziello alle percussioni, Andy Bartolucci alla batteria, Fabrizio Sciannameo al basso, Stefano Sastro alle tastiere e Alice Pelle ai cori.
Mariagrazia Semeraro
WEB:
https://www.alexbritti.com