“Il paese delle spose infelici”, applausi per il film del regista Mezzapesa
In foto: i graditi autografi dei giovanissimi attori del cast.
“Il paese delle spose infelici”, applausi per il film del regista Mezzapesa
Un caloroso scroscio di consensi per una la pellicola evocativa di adolescenze controverse
di Dalia Trisuilla
L'innocenza di fronte al suo inevitabile divenire, si lacera tra i segni del passaggio.
“Il paese delle spose infelici”è il racconto dell'adolescenza, con le sue passioni, le prove da superare e le emozioni che si tramutano in esplosione. Tratto dall'omonimo libro di Mario Desiati, sceneggiato da Antonella Gaeta, il film ha focalizzato la sua trama, sul vissuto di un gruppo di adolescenti alle prese con i loro sogni, e l'immancabile inesperienza da colmare con l'impeto di non volersi più sentire bambini per agire da grandi.
Ad accomunare i differenti retaggi sociali di Zazzà e Veleno, amici per la pelle e per il pallone, l'identica passione rivolta ad Annalisa, una ragazza più grande dalle controverse vicissitudini, ferma a non voler rielaborare un trauma patito. La storia si dipanerà negli anni novanta, con il suo sfondo fumoso di ciminiere, muretti a secco e gravine, là dove un salto nel baratro si può tramutare in volo.
Perchè tutti, prima o poi per crescere, abbiano e dobbiamo superare delle prove, prove che immancabilmente lasciano cicatrici.
Il regista Mezzapesa con sagace maestria ha condotto i giovanissimi protagonisti, verso un autentico specchio, di ironica e drammatica poesia.
Un cast verace di attori giovanissini, scelti con saggezza dalla Mastroviti, che ha avuto la capacità di rendere ancora più autentica la nostalgia per la perduta innocenza.
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