il Tacco di Bacco

Settimana della Cultura. La danza di gravità di Trisha Brown attraverso l’Orfeo nel Nuovo Mondo

Settimana della Cultura. La danza di gravità di Trisha Brown attraverso l’Orfeo nel Nuovo Mondo
Uno spettacolo sinuoso di movenze e grazia, messo in scena alla Fondazione Paolo Grassi Di Dalia Trisuilla Lunedì 16 aprile mi sono ritrovata a sciogliermi tra i dubbi, perché sono stata catturata da due corpi di donna che descrivevano emozioni oltre il limite della terra. Andava in scena la voglia e la necessità di reagire di fronte al peso dell’esistenza e ai colpi che inevitabilmente ci assesta. Si è dato lo spazio artistico alla necessità di risorgere di fronte alla paura che spesso ci inghiotte, lasciandoci in apnea di fronte al vuoto di futuro, o semplicemente impreparati di fronte al dolore. Questa è la soluzione: rialzarsi sempre anche quando la terra sembra risucchiarci, non smettere mai di volare, anche quando il peso sembra insostenibile. Perché questo è il cammino dettato dal sogno che si ribella alla soffocante stretta della realtà, perché solo la bellezza ci salverà. Le due ragazze, Luciana Fumarola e Roberta Chirulli, danzavano come l'inno a non abbandonarsi mai alla necessità e al sopravvivere. Rivisitando le musiche dell’"Orfeo nel Nuovo Mondo”, tema non solo musicale scelto per la serie di incontri, e mediandolo con le coreografie della scuola di Trisha Brown, la compagnia diretta da Renè Jacobs ha dato un saggio di grazia e sagace leggerezza, attraverso le movenze che si affossano e poi riemergono oltre il peso di un corpo ancorato alla materia. Siamo imprigionati nella nostra mortale corporalità, che limita profondamente la nostra capacità di superarci, di non essere asfissiati dall’immediata grettezza dalla quale siamo circondati, ma solo la visione di un volto come quello di Euridice, e il desiderio di sfiorarlo come in Orfeo, potrà essere capace di rendere possibile quello che sembra irraggiungibile. Solo l’amore guidato dalla pazienza e la vocazione alla bellezza sono il viatico universale per un rinascimento della speranza. Come due ibis le danzatrici sono state capaci di volarmi dentro senza possedere ali, e dare valore a quel tempo. Perché vedere quei corpi risucchiati dalla forza di gravità che resistono, per reagire ad esistere attraverso l’arte della danza, è l’inno di speranza ed il messaggio più attuale che la Fondazione P. Grassi poteva imprimere alla XIV Settimana della Cultura.

WEB: https://http://daliatrisuilla.blogspot.it

18/04/2012 11:05

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