Sonorità “vintage” e solari unite a testi che raccontano temi generazionali: esce, il 5 giugno, Cento luci, il disco d’esordio dei Bidiel la giovanissima band reduce dalla partecipazione a Sanremo Social di quest’anno dove si è aggiudicata anche il Premio Afi per la miglior esibizione live. In attesa della partenza del tour nei club in inverno, la band offrirà un’anteprima dello spettacolo il 12 luglio 2012 ad Arezzo Wave.
Pubblicato su etichetta OTRlive con distribuzione Universal, Cento luci è un disco molto vario, ricco di spunti musicali originali ma mai pretestuosi, dove la piacevolezza e la leggerezza dell’ascolto non si traducono mai in banalità. Un disco che unisce le caratteristiche stilistiche del gruppo composto dai tre ventenni, Brando (chitarra e voce), Davide (basso) e Luca (batteria): il suono è quello di tanta musica italiana anni Sessanta e Settanta, ma anche dei Beatles e dintorni e tantissima scena indie d’oltreoceano, beat e garage, progressive e alternative rock. Sono sonorità solari e ritornelli cantabili; i cori sono melodici e trascinanti, i ritmi semplici e incisivi, le armonizzazioni classiche, raffinate e inattese.
Ma la caratteristica che contraddistingue il disco (e la band) è la dialettica che si instaura tra la musica e i testi intensi, che raccontano temi spesso generazionali quando non epocali. Sono i testi firmati dalla ‘quarta parete’ dei Bidiel, Mattia, autore della band. Le loro canzoni parlano del disagio e del senso di inadeguatezza nei confronti di una realtà inafferrabile sempre più digitale e sempre meno fisica. Sono canzoni che descrivono la solitudine e lo svuotamento di senso del tempo, ma anche l’attesa e la speranza che non vuole cedere il passo allo sconforto. Non esiste infatti né nei Bidiel né in Cento luci un rifiuto del reale, una scelta che isoli, ma tutto può essere prezioso.
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