il Tacco di Bacco

Per un intervallo contemporaneo al pianoforte di Massimo Carrieri

Per un intervallo contemporaneo al pianoforte di Massimo Carrieri
A Gioia del Colle le suggestioni di Zahir interrotte dalle urla di un altro concerto Mi sono sempre chiesta se alle volte basta parlarsi per intendersi. In verità pure io, più ascolto e meno sento. Mi sono seduta di fronte alla chiesa madre di Gioia del Colle e oltre i tre gradini del sagrato c’era un pianoforte alla mia sinistra e dall’altra parte del lastricato, gli infiniti strumenti che aspettavano la sagacia di Salah addin Roberto Re David per animarsi. Sembrava tutto perfetto. Come quando Massimo Carrieri e Salah addin Roberto Re David hanno preso il loro posto e hanno iniziato a ricreare “Zahir” l’ultimo lavoro che ha accomunato il loro percorso artistico musicale. Accompagnati dal “pensiero frequente” del disco, attraverso le differenti possibilità di un pianoforte percosso e capace di evocare suggestioni mediterranee orientaleggianti, i due artisti hanno ammaliato il pubblico con le suggestioni di suoni immediati, che nella semplicità erano capaci di percuotere le corde sensibili dell’ascolto. Questo disco è un inno all’apertura spirituale, le contaminazioni si dipanano attraverso sonorità avvolgenti frutto del sincretismo tra differenti generi, capace di diventare un missaggio assolutamente ammaliate ed originale. L’incontro tra differenti culture, proprio lì davanti ad un simbolo della cristianità, era un invito al dialogo e al rispetto reciproco. Appunto dialogo e rispetto reciproco sottolineo, e aggiungo pure coordinamento. Perché ad un tratto il pianoforte di Massimo Carrieri e le percussioni di Salah addin Roberto Re David sono state sovrastate dai decibel di un altro concerto contemporaneo. Con risoluta decisione Massimo Carrieri ha alzato le mani dal pianoforte è si è scusato con il pubblico per l’impossibilità di continuare. Si sono fermati e hanno abbandonato il sagrato, perché non era possibile continuare e il pubblico, “ sconcertato”, ha compreso e approvato. Comprensibile che non eravamo in discoteca, e il miscelamento di generi non faceva parte del contesto. Ognuno avrebbe dovuto avere il proprio spazio, ma in tempi differenti. L’intervento dell’assessore alla cultura ha mediato la situazione facendo posticipare l’altro concerto e dopo dieci minuti, i due artisti hanno ripreso posto, nell’approvazione generale. La sagacia della speranza è emersa dalla dolce rapsodia ipnotica di “Zahir”, da quanto lo scendere dentro nell’anima ci percuote, per donarci la visione d’un nuovo percorso possibile. Era come camminare a piedi nudi in quella piccola piazza di mondo. Mentre l’anima del pianoforte veniva profanata dal maestro Carrieri e dai suoni evocativi sparsi dalle percussioni di Re David, ho visto nel pubblico una mamma che abbracciava il proprio figlio e lo cullava dolcemente. Poi sul finale il concerto è stato mozzato perché dall’altra parte hanno ricominciato impunemente senza attendere la fine. Hanno continuato stoicamente, divenendo capaci di prevalere nell’ascolto. Il pubblico ha capito e, alla fine anticipata, ha applaudito per la musica condivisa e per messaggio rimasto a riverberare in quel canovaccio reinterrotto. Perché per esistere bisogna resistere. di Dalia Trisuilla http://daliatrisuilla.blogspot.it http://it-it.facebook.com/daliatrisuilla

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09/08/2012 14:19
Alessandro

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