“CHAOS”, l’album d’esordio del DDG PROJECT, a cui hanno collaborato musicisti e produttori di caratura internazionale come Cora Coleman e Josh Dunham (musicisti di Prince e Beyoncè), Dave Pemberton (produttore e sound engineer di Kasabian e Prodigy), Simon Gogerly (produttore e sound engineer di U2 e No Doubt).
Il DDG PROJECT è un’idea artistica che ruota intorno alla figura del compositore e produttore DDG. Un progetto che spazia dalla musica alle arti visive, senza barriere creative, culturali o di genere.
“CHAOS” è un album con sonorità che vanno dallo spaghetti western all’acustic dance fino all’alternative rock-blues, in un mix di linguaggi e culture musicali che creano “l’anti-genere”: il Chaos.
«Il mio “idioma” musicale è frutto delle esperienze vissute - racconta DDG - dell’uso di tutte le influenze assorbite ed amate negli anni ed è sempre in continua evoluzione. Unire e miscelare suoni, ritmi, lingue, battiti è la mia missione artistica.»
“CHAOS” è stato registrato, mixato e masterizzato tra Londra, L’Avana, New York, New Orleans ed Athens (USA). Il disco contiene il brano “DIG IT” che nel 2010, uscito in Italia per l’etichetta indipendente ALIANTE, entra nella Top 50 della classifica radiofonica Nielsen e viene presentato da DDG durante il concerto dell’Earth Day a Roma.
Perché il titolo "Chaos"? Ha a che fare con la teoria matematica del caos? L'ordine nel disordine? :-)
DDG: ha anche a che fare la teoria matematica del caos in quanto il caos è imprevedibilità , evoluzione, esplosione di energia, materia in espansione continua.
Chaos è anche sinonimo di “confusione” ma io nella musica leggo questa parola al contrario : “fusione-con” e dunque miscela di generi , ritmi , lingue: un esperimento divertente , eccitante, creativamente stimolante. Convogliando questa mia esigenza nella forma canzone ,che trovo la più utile per esprimermi in maniera credibile, spero che chi ascolta i brani di questo Album non si aspetti da me la stessa musica nel prossimo progetto. Il genere musicale nel mio caso è l’anti genere, il “solito” spero vivamente diventi “il nuovo”…
Londra, L’Avana, New York, New Orleans ed Athens (USA): non è solo un album è un viaggio... in questo viaggio c'é un'esperienza da ricordare?
DDG:al di là del fatto che ogni luogo mi ha regalato incontri con persone eccezionali,musicisti ed artisti incredibili e momenti entusiasmanti, forse, venendo io dal sud , direi Cuba, dove ho trovato quel soffio di vento, di sensuale malinconia mista ad un’ energia vitale fortissima ,tipica delle isole e dei paesi di mare, che mi particolarmente affascinato. Un paese povero ma ricco di una umanità straordinaria e pervaso da una musicalità infinita. Spero di tornarci presto…
In Italia si possono produrre album così "mescolati"?
DDG:l’album in realtà non e’ stato prodotto in Italia ma in tanti paesi diversi. Ma se la tua domanda voleva dire “proporre in Italia”, posso dirti che io e Gianluca di Furia , il mio manager e “fratello”, non ci siamo mai posti questo problema e questo limite che spesso e’ meramente teorico .
Sono convinto che i limiti ci siano se ce li poniamo.
L’idea e’ quella di fare musica che non abbia confini e che sia esportabile in ogni luogo del mondo senza preclusioni. Avevamo solo voglia di fare buona musica.
Sarà poi il pubblico a dirci se ci siamo riusciti o meno.
Io mi posso solo augurare che il mio paese, l’Italia, accolga positivamente la mia musica e magari che apprezzi la libertà con la quale ho concepito e realizzato questo disco dando il massimo con dedizione e incoerente-coerenza.
WEB:
https://www.ddgproject.com/