il Tacco di Bacco

Ketty Passa: " Crescere, disilludersi e andare avanti"

Ketty Passa: " Crescere, disilludersi e andare avanti"
Ketty Passa, giovane dj e cantante della scena italiana. Inizia la sua carriera come vj per Sky, ma la sua passione per la musica l'ha portata sulla scena dei locali milanesi prima come dj e poi come cantante e cantautrice. Noi l'abbiamo intervistata. Parliamo del primo singolo estratto dell'album "#CANTAKETTYPASSA": Ultimo Tango. Quale parte del vostro vasto mondo musicale avete voluto comunicare? ”Ultimo Tango” forse rappresenta il brano più "monodirezionale" del disco. In questo contesto, infatti, i suoni si omologano perfettamente nel contesto italiano tradizionale, con tanto di richiami alla musica popolare, grazie anche all'introduzione della fisarmonica, che sappiamo bene quale tipo di immaginario vada a rievocare. In questo brano c'è stata la dichiarazione di quell'ultimo respiro, quell'ultimo attimo di tensione, quello che, insomma, si vive davanti ad una persona con cui si è condiviso tanto ma con cui è arrivato il momento di dirsi addio. Ecco, credo che Ultimo Tango rappresenti l'ultimo momento di passione prima di un consapevole giro di boa. Perchè il titolo #CANTAKETTYPASSA? Cosa volete far passare? Il disco nasce come una sorta di "autoguarigione psicologica", in cui si racconta una storia, più storie, mille storie per condividere semplicemente emozioni e pathos, parlando di quello che almeno tutti una volta ci siamo ritrovati a vivere. Quindi, unendo "canta che ti passa", il motto popolare in sintonia col meaning del nostro percorso, al mio nome d'arte, si crea un gioco di parole che spiega il titolo dell’album. In più abbiamo utilizzato l' hashtag per ironizzare sul suo significato, ovvero la tendenza / tormentone in voga sui social, con l'auspicio che il nostro disco possa un giorno diventare altrettanto di tendenza. Senza contare che, essendo un disco che unisce suoni passati a sonorità elettroniche e più digitali, l'unione di un motto popolare così famoso al cancelletto, ne rappresenta perfettamente il contenuto. Qual'è l'idea musicale a cui vi siete ispirati? Ci siamo ispirati alla nostra versatilità musicale e al suono della mia voce. I membri della band provengono da varie influenze: dal funky, dallo swing, dal jazz, dall'elettronica degli anni '80. Poi io sono anche autrice delle canzoni. Sempre più negli anni abbiamo sentito il bisogno di avere melodie ben accentuate, ci siamo quindi rifatti alla "canzone italiana tradizionale" e a tutti gli ambienti in cui può musicalmente essere ospitata. È stato un processo immediato e spontaneo. I fiati gravi come il sax e le linee melodiche della fisarmonica richiamano quei suoni tipici di una tradizione sia latina ma anche melodica. Perché avete fatto questa scelta di una linea melodica insolita, rispetto a quella che può essere più tipica quale quella di un pianoforte o tastiere e chitarre? Perché la fisarmonica e il sax fanno sentire "a casa" da sempre: riscaldano, ricordano la tradizione del nostro paese e sono un dettaglio musicale molto interessante, valorizzato dal nostro metodo di composizione e di scrittura. Fosse mai che un domani dovessimo andare anche fuori dall'Italia, lo vorremmo fare portando la nostra cultura e la nostra tradizione, non omologandoci all'estero. Cosa volete raccontare attraverso i testi? I testi raccontano un percorso di vita di una donna che a 28 anni si ritrova a dover girare pagina su tutta una serie di cose, iniziando da una storia d'amore finita male. Il nostro disco è un percorso di racconti, trainati tutti da una grande consapevolezza: quella di quando cresci, capisci e ti disilludi, diventando più forte. “#CANTEKETTYPASSA” è un modo per condividere cuore e stomaco con il pubblico, quando hai vissuto certe emozioni credo sia impossibile non riviverle in una canzone. Fabrizio De Andrè, per esempio, ha avuto la capacità di farmi piangere molte volte, oltre che per commozione e per la poesia del suo mondo artistico, anche perché mi faceva rivivere storie di vita con le sue parole. Nella voce si sente molto l'influenza di stile di cantanti sia del passato come Sinatra ma anche di giovani esponenti della canzone italiana come Nina Zilli. E' un modello quello del canto anni '50 o stai cercando uno modo più tuo dove far coincidere le diverse influenze di stile? Quando canto non penso a chi o cosa devo somigliare; semplicemente ritengo che l'orecchio nella musica sia tutto ed è naturale che se io e Nina Zilli abbiamo mangiato dischi jazz, blues e soul degli anni che furono, arriviamo allo stesso modo al pubblico. É un approccio e una tendenza naturale. Detto questo, mi ispiro moltissimo a Gwen Stefani, da sempre, soprattutto nella versatilità del suo look ma allo stesso tempo nella gran coerenza artistica e qualitativa che ha saputo mantenere negli anni, seppur cambiando generi e stili. A chi vi volete rivolgere, qual è il vostro pubblico di riferimento? Il nostro pubblico di riferimento credo sia sempre più quello che abbia voglia di ascoltare. Non saliamo sul palco solo per farvi pogare, non più. A quello preferisco pensarci quando arrivo in consolle in veste di dj. Ma quando salgo sul palco e porto il mio mondo intimo e artistico, amo che le persone abbiano voglia di capire di cosa sto parlando, altrimenti comunicare nella mia lingua temo sarebbe pressoché inutile. Il nostro pubblico ideale sarebbe stato quello di Dalla, di Mina. Oggi forse potremmo crearcene uno nuovo, chi lo sa. Quali sono i progetti immediati per l'album? Portarlo in giro, farlo suonare live il più possibile, in tutte le forme e le salse. E appena si hanno due soldi in più, portare lo spettacolo ad una dimensione artistica più alta, comprendendo danza (che ho studiato per tanti anni) e teatro. Sul sito kettypassa.it tutte le news aggiornate. Sentiremo parlare di questa giovane cantante in una delle sue vesti poliedriche, questo è certo. Chi come lei comincia con il piede giusto non può che andare avanti approfondendo il lato tecnico dell'arte musicale; se potrà poi inserire e ampliare i suoi spettacoli attraverso la danza, saremo curiosi di vedere il grado di perfezione che Ketty Passa riuscirà a raggiungere. Certo, il suo talento potrà spaziare liberamente in campo internazionale, ed è anche da sperare che altri, all'estero si accorgano di lei. In ogni caso, noi le facciamo i migliori auguri. Federica Di Bari

04/05/2013 11:51
Federica Di Bari

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