Primo Maggio: perché la Puglia ne è la protagonista
Il Primo Maggio è una ricorrenza che viene celebrata ogni anno in moltissimi Paesi del mondo, in ricordo delle battaglie sostenute dai lavoratori e dai movimenti sindacali per affermare i propri diritti. Gli episodi storici legati a questo giorno sono diversi, quasi tutti provenienti dall’America. In particolare furono l’arresto e la successiva condanna a morte degli esponenti anarchici di Chicago nel 1887, che scatenarono nel nostro Paese i movimenti operai e una serie di reazioni a catena fino all’istituzione della festività nel 1891.
Il primo documentario che racconta le celebrazioni della giornata dei lavoratori fu girato ad Andria, nel 1913, dal produttore cinematografico Cataldo Balducci.
Durante il ventennio fascista la festa fu soppressa, il regime “preferiva” festeggiare la Festa del Lavoro italiano, che coincideva fra l’altro con la nascita di Roma, il 21 aprile.
Dal 1945 il Primo Maggio venne ripristinato e nel 1955 il Papa dell’epoca, Pio XII, istituì, nella medesima data, la festa di San Giuseppe Lavoratore, per buona pace di tutti gli operai catto - comunisti italiani.
Nel 1990 nasce il famoso Concertone del Primo Maggio di piazza San Giovanni a Roma, grazie ad una sinergia fra i sindacati Cigl, Cisl e Uil e il comune di Roma.
Ma perché oggi il Primo Maggio e la sua storia dovrebbero spostarsi in Puglia?
Ogni celebrazione commemorativa ha un’ambivalenza particolare, che se da una parte può snaturare l’evento stesso, dall’altra può “aggiornarlo” in maniera costruttiva.
Pensate alla Festa della Donna.
Una ricorrenza come il Primo Maggio necessita di una riflessione continuativa nel tempo, che non sia solo di “facciata”, ma che sia sostanziale.
Il Concertone romano è alla stregua del Primo Maggio che viene celebrato in Cina (sì, troverete anche la Cina tra i Paesi che ricordano questa data): una formalità, una presa in giro, un manifestazione reazionaria, un “cambiare tutto perché non cambi nulla”.
Oggi il Primo Maggio è qui perché in Valle d’Itria ci sono i ragazzi del Full Moon Party Puglia che organizzano il May Day senza alcun aiuto statale, danno lavoro ad altri giovani, cooperano con le altre organizzazioni d’intrattenimento locale e offrono uno spettacolo di qualità, rispettando il territorio e la dignità di ognuno.
Oggi il Primo Maggio è qui perché a Taranto tanti artisti di spicco, pugliesi e non,
hanno scelto di esibirsi gratuitamente nella città dei Due Mari in nome di una causa, forse perché a Roma si è perso lo spirito, si è perso l’impegno, perché ormai quel Concertone è diventato una kermesse vuota.
Oggi il Primo Maggio è qui perché l’Ilva non ha ucciso solo tante persone, ma anche le speranze di un’intera provincia ed è il simbolo di una lotta che non si basa più sulle ore di lavoro, ma sulla nostra stessa sopravvivenza.
Oggi il Primo Maggio è qui perché, come Michele Riondino, amiamo la nostra Terra in maniera incondizionata, anche se prima di riconoscerci ha bisogno di vederci andare via.
Oggi il Primo Maggio è qui perché non ci sono Salvatore Giuliano e i suoi uomini oltre la collina a spararci addosso, ma non vogliamo dimenticare che la reticenza al cambiamento e gli interessi dei pochi mietono ancora tante vittime.
Buon Primo Maggio dallo “zoccolo duro” d’Italia.
Angela Maria Centrone