"Do You want More?!?", Bluey degli Incognito e il pubblico della Camerata Musicale Barese
Do You want More?” Per ben tre volte Bluey, al secolo Jean Paul Maunick, leader degli Incognito, si rivolge al pubblico del Teatro Petruzzelli concedendo non i soliti due bis, ma anche il terzo.
Eppure all’inizio l’atmosfera sembrava condizionata dalla splendida cornice del politeama barese, non proprio nato per ospitare un concerto acid jazz, ingessando i movimenti anche dei più giovani tra il pubblico, che hanno elaborato tutti le possibilità di movimento seduti diligentemente nelle proprie poltroncine.
Poi, però, sul finale in crescendo di As, una delle più belle canzoni dell’album “Songs in the Key of life” di Stevie Wonder, Tony Momrelle fa mollare tutti i freni inibitori al pubblico che si accalca verso il proscenio, tranne le giustificate signore più agée, zoccolo duro degli abbonati della Camerata Musicale Barese, promoter di questo concerto e del festival Notti di Stelle.
Al 35° anno di attività nella scaletta della serata gli Incognito interpretano tre canzoni estratte dal 16° e ultimo album pubblicato, “Amplified Soul”. Gli altri quindici brani sono un viaggio nella loro brillante carriera, da quelli più acid e jazz funk, ai più facili e noti come Colibrì, Don’t you worry ‘bout a thing, Still a friend of mine, Always there e I hear your name, tutti cantanti in coro col pubblico.
Come consuetudine il concerto si chiude con Bluey che presenta i talentuosi musicisti della sua band internazionale, tra cui l’italianissimo batterista Francesco Mendolia e l’ecclettico tastierista Matt Cooper che si dice abbia un po’ di sangue barese, ballando sulle note di One Love di Bob Marley, scelto come inno di pace e di fratellanza, saluta dando appuntamento al prossimo concerto. Io ci sarò.
A.O.