Rhapsody in Blue al Teatro Orfeo di Taranto: un memorabile Pierluigi Camicia accompagnato dall'Orchestra della Magna Grecia, diretta dal M° Michele Nitti
Foto di Teo Lembo
Sarà grossolano, ma quel trillo che apre Rhapsody in Blue di George Gershwin non può che richiamarmi alla mente la prima, memorabile, sequenza di Manhattan, pellicola del 1979 di Woody Allen che, effettivamente, espresse con immagini ciò che di fatto fece Gershwin con le note: uno smisurato amore per quella metropoli, assurda eppure ineguagliabile, che è New York!
Il concerto dello scorso 6 febbraio al Teatro Orfeo di Taranto, straordinariamente eseguito dall'Orchestra della Magna Grecia diretta dal M° Michele Nitti, forse rappresenta proprio questo: la passione a prescindere...per Taranto e i suoi luoghi (?).
Il programma della serata prevedeva, oltre alla famosissima sinfonia di Gershwin,
Candide Ouverture di Leonard Bernstein, le tre variazioni di danza da
Fancy Free, dello stesso Bernstein, il
Concerto di Varsavia di Richard Addinsell e U
n Americano a Parigi, ancora Gershwin. Il ritratto, insomma, della prima metà del Novecento, di un mondo a cavallo tra due terribili guerre che, nonostante l'orrore, ha prodotto questi capolavori e che ha saputo guardare al futuro con speranza e ottimismo.
Sarà questo il messaggio arrivato al pubblico?
Ovviamente quando si assiste ad un concerto si può godere solo della musica e dell'abilità degli artisti, ma a volte può lasciarci qualcosa in più, generando una riflessione che inevitabilmente ricade su noi, sul nostro vissuto.
In ogni caso una platea entusiasta quella dell'Orfeo venerdì scorso, che ha richiesto ben due bis, sia all'Orchestra sia alla star della serata, Pierluigi Camicia, che ha concluso la sua esibizione regalandoci un memorabile assolo al pianoforte.
Angela Maria Centrone